Concetti Chiave
- Leopardi identifica due modi per illudersi di essere felici: la tregua dal dolore e l'attesa della felicità.
- Ne "La quiete dopo la tempesta", il poeta divide il componimento in una parte descrittiva e una riflessiva.
- La sezione descrittiva include una parte dedicata alla natura e una che integra l'uomo, usata per sottolineare il pensiero poetico.
- Nella riflessione, il piacere è descritto come assenza di dolore, simile all'atarassia di Epicuro.
- Leopardi osserva che l'uomo apprezza la vita solo quando è minacciata, nonostante possa averla disprezzata.
Indice
Leopardi e le illusioni di felicità
Leopardi ritiene vi siano due modalità per illudersi di essere felici:
• l’interruzione del dolore, una tregua alla sofferenza, come si può comprendere ne La quiete dopo la tempesta;
• l’attesa della realizzazione della felicità, come si può comprendere nel Sabato del villaggio.
La quiete dopo la tempesta
Ne La quiete dopo la tempesta è possibile individuare due sezioni: la prima descrittiva e la seconda riflessiva.
Per lo più la parantesi descrittiva si divide in una sezione che parla solo della natura e in una che parla anche dell’uomo. Il quadretto descrittivo non ha una funzione naturalistica, serve sempre per sottolineare o per analogia, o per contrasto, quanto pensato dal poeta.Riflessioni sulla felicità e dolore
Leopardi nella parte riflessiva spiega che al termine della tempesta l’uomo si illude di essere felice perché la sua condizione coincide con uno stato di sospensione dal continuo dolore. Il piacere coincide quindi nel riprendere a respirare e ne deriva che il piacere non esista in sé, ma esista in quanto assenza di altro. È simile all’atarassia concepita da Epicuro: il piacere per il saggio è l’assenza di dolore fisico e spirituale.
Leopardi pone inoltre l’attenzione sul fatto che colui che aborriva la vita nel momento in cui la vita è messa a rischio, si aggrappa disperatamente alla stessa.