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Concetti Chiave

  • Il poema è composto da sei strofe di settenari ed endecasillabi e presenta una struttura circolare, riprendendo motivi iniziali nell'ultima strofa.
  • Leopardi utilizza il paesaggio vesuviano per rappresentare la solitudine dell'autore tra contemporanei che credono in un futuro radioso illusorio.
  • Critica il tempo in cui vive come superbo e sciocco, distaccandosi dalle teorie infondate che sostituiscono la ragione con l'ignoranza.
  • Confronta l'uomo povero, saggio e umile, con l'uomo ricco e presuntuoso, sottolineando l'alleanza necessaria contro la natura matrigna.
  • La ginestra simboleggia la resilienza e la saggezza, accettando la sua fragilità di fronte alla natura indifferente e potente.

Quest’opera è divisa in sei strofe di settenari ed endecasillabi , è una canzone libera con struttura circolare , cioè l’ultima strofa riprende dei motivi iniziali, inserita nei Canti dell’edizione Napoletana del 1836.

Indice

  1. Il paesaggio vesuviano
  2. Critica al progresso
  3. Confronto tra uomo povero e ricco
  4. L'infinità dell'universo
  5. Catastrofi naturali e umanità
  6. Eruzione del Vesuvio
  7. La ginestra come simbolo

Il paesaggio vesuviano

Nella prima strofa Leopardi ci presenta il paesaggio vesuviano , vissuto ogni giorno dall’autore proprio perché vive a Torre del Greco in quel periodo , come arido e disastrato.

In questa terra arida sorge un magnifico e delicato fiore , la ginestra , protagonista , che rappresenta lo stesso autore , il quale in mezzo ai suoi contemporanei , che rappresentano la terra arida, si sente solo, perché i suoi simili credono in un futuro radioso che preserva loro la natura , ma non è così.

Critica al progresso

Nella seconda strofa Leopardi giudica superbo e sciocco il suo tempo , perché si diffuse un clima di progresso oscurantista , che non era più basato sulla ragione o sulle leggi materialistiche dell’Illuminismo , ma che si basava sulla fede e su teorie infondate , in cui l’uomo era in grado di sfidare la natura e di vincerla e credeva in un futuro radioso. Leopardi si dissociava da queste teorie definendo che l’uomo aveva lasciato la luce , cioè la ragione, per le tenebre, cioè l’ignoranza.

Confronto tra uomo povero e ricco

Infatti nella terza strofa fa un paragone tra uomo povero e uomo ricco, definendo il primo come saggio , umile e coraggioso , perché affronta ed accetta le svariate sofferenze della natura , senza vantarsi di essere superiore di lei o degli altri uomini ; al contrario del secondo , che pretende un futuro radioso ostentando le sue ricchezze ed affermando di essere immortale e di poter sfidare la natura. Da questo confronto l’autore vuole ricordare all’uomo , che la natura è il vero nemico e quindi gli uomini non dovrebbero pensare a quanto sono forti l’uno rispetto all’altro , ma pensare ad allearsi e ad affrontare insieme , anche se non avendo risultati positivi, le varie sofferenze , che ci pone questa matrigna , che è madre di tutti gli esseri viventi, ma non si comporta come tale nei confronti degli uomini.

La teoria di progresso razionale della società inaugura il periodo positivo di Leopardi.

L'infinità dell'universo

Nella quarta strofa Leopardi attacca l’uomo definendolo inferiore all’infinità dell’universo , su cui contempla osservando il cielo stellato riflesso sul mare nel golfo di Napoli, deridendo i suoi simili , ma avendone anche pietà.

Catastrofi naturali e umanità

Nella quinta strofa descrive la situazione precaria degli uomini e delle formiche dinanzi ad un cataclisma .

Eruzione del Vesuvio

Nella sesta strofa descrive l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. , che distrusse un sacco di città come se non fossero nulla e di come la natura non curante dell’uomo , rimanga così giovane. Poi descrive come sfrontati e insistenti nel credere ,che siano immortali , gli uomini , che continuano a coltivare queste terre aride sapendo , che da un giorno all’altro potrebbero perdere tutto.

La ginestra come simbolo

Nell’ultima strofa Leopardi descrive la ginestra come un fiore umile e coraggioso , per il fatto che abbia vissuto in queste terre aride patendo mille sofferenze, ma dignitosa e che si piegherà solo nel momento , in cui la lava la sprofonderà . Viene definita come più debole dell’uomo fisicamente , ma allo stesso tempo più saggia , perché affronta la vita così com’è e non osa sfidare la natura, che è a prescindere più grande di tutti gli esseri viventi.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il significato del paesaggio vesuviano nella poesia di Leopardi?
  2. Il paesaggio vesuviano è descritto come arido e disastrato, simboleggiando la solitudine dell'autore tra i suoi contemporanei che credono in un futuro radioso, rappresentato dalla ginestra, un fiore delicato che cresce in queste terre difficili.

  3. Come Leopardi critica il concetto di progresso nel suo tempo?
  4. Leopardi critica il suo tempo definendolo superbo e sciocco, poiché il progresso si basa su teorie infondate e non sulla ragione, portando l'uomo a sfidare la natura senza riconoscerne la vera potenza.

  5. Qual è il confronto tra uomo povero e ricco nella poesia?
  6. L'uomo povero è descritto come saggio e umile, accettando le sofferenze della natura, mentre l'uomo ricco è visto come arrogante, credendo di poter sfidare la natura e vantandosi delle sue ricchezze.

  7. Come viene rappresentata l'infinità dell'universo da Leopardi?
  8. Leopardi descrive l'uomo come inferiore all'infinità dell'universo, osservando il cielo stellato e deridendo la presunzione umana, ma provando anche pietà per la sua condizione.

  9. Qual è il simbolismo della ginestra nell'opera di Leopardi?
  10. La ginestra simboleggia umiltà e coraggio, vivendo dignitosamente in terre aride e accettando la sua fragilità di fronte alla natura, senza sfidarla, a differenza dell'uomo.

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