Concetti Chiave
- La poesia di Ungaretti, "Il porto sepolto", esplora il ruolo della poesia come mezzo per sondare le profondità dell'animo umano, alla ricerca di verità nascoste e inafferrabili.
- Attraverso un'analogia con un porto antico e sommerso, il poeta rappresenta la sua missione come un viaggio purificatore, da cui emerge con versi da condividere con il mondo.
- La lirica è senza tempo e spazio, un frammento di valore universale che utilizza verbi al presente e l'assenza di punteggiatura per creare una dimensione eterna.
- Le scelte metriche e ritmiche esprimono l'azione fulminea e meditativa del poeta, con una struttura che riflette l'immersione e la riflessione sul significato della poesia.
- Ungaretti attinge alle influenze della poesia simbolista francese e alle esperienze della guerra per creare una poesia essenziale e rarefatta, che interroga le domande universali dell'esistenza.
Indice
La Missione del Poeta
La lirica si presenta come una risposta alla domanda "quale lo scopo della poesia?". Prendendo spunto dall'immagine dell'antico porto di Alessandria,
sepolto dal tempo e dalle acque, Ungaretti costruisce una potente analogia, sviluppata a partire da un titolo che è parte integrante del testo, collegato adesso dal «Vi» iniziale: in una sorta di immersione purificatrice, il poeta raggiunge quel luogo misterioso e poi riemerge, portando con sé i versi («i suoi canti») che «disperde » all'esterno, affidandoli al vento e a coloro che vogliono ascoltare. La missione del poeta e della poesia, dunque, e quella di esplorare profondità insondabili, alla ricerca di una verità che giace al fondo dell'animo umano: «il porto sepolto spiegò Ungaretti è ciò che di segreto rimane in noi, indecifrabile». Una missione profetica e universale in cui il poeta è protagonista ma, nello stesso tempo, strumento per la rivelazione della verità: come le antiche Sibille, che davano voce al dio affidando i propri messaggi a foglie che il vento disperdeva.
Simbolismo e Riflessione Autobiografica
la suggestione della prima strofa, così carica di simboli e analogie il porto, la luce, la rivelazione profetica si precisa nella seconda strofa in una riflessione autobiografica: l'io lirico di Ungaretti viene messo in primo piano attraverso il pronome personale «mi», e il poeta confessa, quasi umilmente, che della verità esplorata sul fondo («questa poesia», vicina ma allo stesso tempo irraggiungibile, che non sarà mai possibile "dire" completamente) a lui resta solo un'eco, una risonanza, un'immagine sfocata («quel nulla / d'inesauribile segreto»). La verità non potrà mai essere afferrata e compresa del tutto nemmeno dalla poesia, che più di ogni altro le si avvicina e al poeta non rimane che confessare ciò che può fare: essere risonanza dell'inesprimibile.
Dimensione Eterna e Scelte Metriche
La lirica si presenta come un "frammento", un'epressione poetica senza tempo e senza luogo, di valore universale. Non vi sono, infatti, riferimenti spaziali (se non quello al porto sepolto, che tuttavia rimane un luogo mitico e simbolico) né temporali, come rivelano i verbi al presente che, annullando lo sviluppo cronologico e logico dell'azione, collocano quest'ultima fuori dal tempo, in una dimensione eterna. L'assenza di punteggiatura e l'uso del versicolo (il verso breve tipico della prima produzione di Ungaretti) creano intorno alle parole una sorta di vuoto in cui il significato di ogni parola si amplia.
Le scelte metriche e ritmiche contribuiscono a definire i riferimenti simbolici: i primi tre versi suggeriscono l'idea della fulminea discesa e risalita del poeta dal fondo dell'animo, un'azione che, non procedendo da scelte razionali e meditate, non può che essere repentina, frutto di un improvviso moto dell'animo; la seconda strofa, lenta e scandita, evoca invece il duro lavoro di scavo, meditazione e sistemazione che il poeta compie perché ogni sua parola conservi almeno l'eco della verità.
Poesia Pura e Esperienza di Guerra
Il porto sepolto rappresenta un significativo esempio di poesia "pura": è, infatti, una lirica essenziale e concentrata, dove ogni parola viene scelta e collocata con cura, affinché esprima tutto il suo potenziale semantico ed evocativo.
Si trattava, per Ungaretti, di una scelta poetica ed esistenziale insieme, nata sia dai suoi interessi letterari in particolare, la poesia simbolista francese e le sperimentazioni linguistiche di Apollinaire sia dall'esperienza della guerra, che lo mise a diretto contatto con situazioni, bisogni e paure ancestrali: lo sgomento di fronte alla precarietà della vita; la percezione del mostruoso caos delle trincee e, insieme, dell'eterna perfezione della natura; il sentimento di una profonda comunione con gli altri esseri umani, al di là di ogni differenza contingente. «Quello stato di estrema lucidità e d'estrema passione», come Ungaretti stesso definì la sua condizione di soldato in trincea, si espresse attraverso una parola poetica scabra, nuda e "primitiva", tanto più significativa quanto più rarefatta, come emersa da un fondo di silenzio e di meditazione in cui non trovava più spazio il rumore della quotidianità, ma solo il respiro delle cose essenziali e delle domande universali: che cos'è la vita, chi è l'uomo, a che cosa serve la poesia.
Domande da interrogazione
- Qual è la missione del poeta secondo Ungaretti?
- Come si manifesta il simbolismo nella poesia di Ungaretti?
- In che modo le scelte metriche influenzano la poesia di Ungaretti?
- Cosa rappresenta il "porto sepolto" nella poesia di Ungaretti?
- Qual è l'impatto dell'esperienza di guerra sulla poesia di Ungaretti?
La missione del poeta è esplorare profondità insondabili alla ricerca di una verità segreta e indecifrabile, simile a un porto sepolto, e rivelarla attraverso la poesia.
Il simbolismo si manifesta attraverso immagini come il porto e la luce, che rappresentano la rivelazione profetica e la ricerca di verità, mentre l'autobiografia emerge nella riflessione personale dell'io lirico.
Le scelte metriche, come l'uso del versicolo e l'assenza di punteggiatura, creano una dimensione eterna e ampliano il significato delle parole, suggerendo un'azione repentina e una meditazione profonda.
Il "porto sepolto" rappresenta un esempio di poesia pura, essenziale e concentrata, che esprime il potenziale semantico ed evocativo delle parole, influenzata dall'esperienza della guerra e dalla poesia simbolista.
L'esperienza di guerra ha portato Ungaretti a una condizione di estrema lucidità e passione, espressa attraverso una parola poetica scabra e nuda, che riflette la precarietà della vita e la comunione con gli altri esseri umani.