Concetti Chiave
- La lirica "Non gridate più" di Ungaretti riflette il dolore della seconda guerra mondiale e le tragedie personali dell'autore, come la morte del fratello e del figlio.
- Il poema è una preghiera per il recupero dell'umanità dopo la guerra, invitando a non profanare la memoria dei morti con contrasti e odi di parte.
- La prima quartina usa l'adynaton per esprimere l'inutilità della guerra e l'importanza di ascoltare l'insegnamento dei morti per salvare i valori della civiltà umana.
- Nella seconda quartina, il contrasto tra grida e silenzio sottolinea che il silenzio porta messaggi vitali, simboleggiati dall'erba che cresce sulle tombe.
- Il linguaggio poetico è caratterizzato da allusioni, contrasti tra grida e silenzi, e l'uso di ripetizioni e simmetrie per enfatizzare i temi centrali del poema.
Indice
Contesto storico e personale
La lirica è stata scritta al termine della seconda guerra mondiale e fa parte della raccolta Il dolore, pubblicata nel 1947. Da un lato essa rimanda alla seconda guerra mondiale e dall’altro alle tragedie familiari personali, cioè la morte del fratello, avvenuta nel 1937, e del figlio Antonietto di soli 9 anni , nel 1939
La lirica è una preghiera a coloro che sono sopravvissuti affinché, ritornata ormai la pace, essi possano ritrovare quell’umanità che la guerra aveva cancellato.
Messaggio dei morti
Nella prima quartina, composta da quattro novenari, il poeta ci fa conoscere il messaggio dei morti.
La frase “Cessate di uccidere i morti” è un’espressione paradossale: in retorica si chiama adynaton.
E’ un invito a non profanare la memoria di tanti morti nella guerra che si è appena conclusa con odi di parte e qui è evidente il riferimento al clima che ha caratterizzato il dopoguerra. Questa interpretazione ci ricava dalla ripetizione “Non gridate più, non gridate” che rimanda ad un periodo di violenze e di contrasti accaniti. E’ solo tacendo che è possibile percepire l’insegnamento che i morti ci trasmettono cioè che la guerra è inutile quanto assurda e tale insegnamento permetterà all’uomo, che nel frattempo avrà ritrovato la propria umanità persa, di continuare a vivere e i valori della civiltà umana saranno così salvi.Antitesi fra grida e silenzio
Nella seconda quartina, composta da un endecasillabo, due settenari e un novenario, viene chiarita e spiegta l’antitesi fra grida e silenzio. I vivi devono fare silenzio,ma tale silenzio non corrisponde al nulla; esso è un messaggio trasmesso con voce sommessa paragonato al crescere dell’erba sulla tombe (= “dove non passa l’uomo”). Quindi un ulteriore contrasto di immagini: i morti trasmettono un messaggio vitale e sopra le tombe, immagine di morte cresce l’erba, segno della vita. Già Pascoli nel Gelsomino notturno aveva scritto “nasce l’erba sopra le fosse”, intendendo per fosse le tombe scavate nella terra. E come si trattasse di una corrispondenza di amorosi sensi fra vivi e morti, come scriveva il Foscolo: l’essere umano prova un sentimenti di fraternità neri confronto degli uomini deceduti che in cambio trasmettono i loro insegnamenti per un futuro migliore. L’ultimo verso (“ lieta dove non passa l’uomo” sembra che il poeta l’uomo non sia disposto a fermarsi ed ascoltare il messaggio e continua ad uccidere i morti (= non ascolta i loro insegnamenti”) e continua a gridare. In questo senso si può dire che il componimento poetico sia circolare perché l’ultimo verso si ricollega alla metafora espressa dal primo.
Linguaggio poetico e simbolismo
In questa lirica, il linguaggio poetico è caratterizzato da allusioni, da espressioni paradossali, da contrasti fra grida e silenzi, fra sensazioni uditive (le grida), sensazioni visive (l’erba che cresce) ed anche uditive (il sussurro impercettibile dei morti). Da notare anche il valore delle ripetizioni e delle simmetrie (“non” che inizia il secondo verso di ogni strofa, oppure “se” che inizia gli ultimi due versi della prima strofa) e della personificazione dell’era, che cresce lieta se non è calpestata dall’uomo.
Domande da interrogazione
- Qual è il contesto storico e personale della lirica?
- Qual è il messaggio principale trasmesso dai morti nella lirica?
- Come viene rappresentata l'antitesi fra grida e silenzio nella lirica?
- Quali elementi caratterizzano il linguaggio poetico della lirica?
- In che modo il componimento poetico è considerato circolare?
La lirica è stata scritta alla fine della seconda guerra mondiale e fa parte della raccolta "Il dolore", pubblicata nel 1947. Essa riflette sia sugli eventi bellici sia sulle tragedie familiari personali dell'autore, come la morte del fratello e del figlio.
Il messaggio dei morti è un invito a non profanare la loro memoria con odi di parte e a comprendere che la guerra è inutile e assurda. Solo attraverso il silenzio si può percepire questo insegnamento, che aiuta a ritrovare l'umanità perduta.
L'antitesi fra grida e silenzio è spiegata attraverso l'immagine del silenzio che trasmette un messaggio vitale, paragonato al crescere dell'erba sulle tombe. Questo contrasto sottolinea il messaggio vitale dei morti e la necessità di ascoltarlo per un futuro migliore.
Il linguaggio poetico è caratterizzato da allusioni, espressioni paradossali, contrasti fra grida e silenzi, e sensazioni uditive e visive. Sono presenti ripetizioni, simmetrie e la personificazione dell'erba che cresce lieta se non calpestata dall'uomo.
Il componimento è considerato circolare perché l'ultimo verso si ricollega alla metafora espressa nel primo, sottolineando che l'uomo continua a non ascoltare il messaggio dei morti e a "uccidere i morti" con le sue grida.