Concetti Chiave
- La poesia "Mattina" di Ungaretti è un esempio di estrema riduzione e semplificazione, composta da due versi ternari.
- Utilizza quattro termini, di cui due monosillabi, per creare due emissioni vocali che esprimono un significato profondo.
- Il poeta si descrive come investito da una luce intensa, rappresentando una sensazione di beatitudine e pienezza.
- Ungaretti crea un'analogia tra la finitezza della vita umana e l'infinito, collegando il mortale all'immortale.
- Il titolo "Mattina" simboleggia una corrispondenza tra il tempo limitato e l'eternità, il finito e l'infinito.
Analisi della poesia 'Mattina'
Con Mattina l’ansia di estrema riduzione e semplificazione trova compimento.
Struttura e significato
La poesia è composta di due versi ternari, quattro termini di cui due monosillabi e compenetrati con il successivo a formare due sole emissioni di voce.
Luce e beatitudine
La presenza del poeta (“M’”) è investita da una luce violenta (“illumino”) ed immersa nella vastità di uno spazio infinito.
Ungaretti rappresenta, così, una sensazione momentanea di beatitudine, uno stato di pienezza, di totalità ineffabile, e realizza l’analogia tra il finito della vita umana e l’infinito, l’eterno. Il contenuto della poesia è spiegato dal suo stesso titolo, Mattina, che per analogia si ricollega ad esso: si tratta, ancora, di una corrispondenza diretta tra il finito e l’infinito, il mortale e l’immortale, tra il tempo e l’eternità.