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Habilis
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Concetti Chiave

  • La poesia di Ungaretti, "Commiato", esplora la connessione tra la parola poetica e l'esistenza umana, definendo la poesia come una "limpida meraviglia" nata da un "delirante fermento".
  • Ungaretti dedica la poesia all'amico Ettore Serra, fondendo la dedica con il contesto poetico per esprimere la gioiosa dimensione della vita attraverso la poesia.
  • Nella seconda strofa, l'autore si concentra sulla sua esperienza personale, descrivendo la poesia come uno strumento per esplorare il profondo "abisso" dell'essere umano.
  • Il testo è privo di segni di interpunzione, a favore di un'essenzialità sintattica che esalta il silenzio necessario per la nascita della poesia.
  • Tra le figure retoriche, spiccano l'ossimoro "limpida meraviglia" e gli enjambements che accentuano il flusso continuo del pensiero poetico.

Gentile

Ettore Serra

poesia

è il mondo l’umanità

la propria vita

fioriti dalla parola

la limpida meraviglia

di un delirante fermento

Quando trovo

in questo mio silenzio

una parola

scavata è nella mia vita

come un abisso

Indice

  1. Dedica e significato della poesia
  2. Transizione dalla poesia generale
  3. Struttura e figure retoriche

Dedica e significato della poesia

La dedica all’amico Ettore Serra sembra fondersi con il contesto, in cui Ungaretti definisce la poesia come la “limpida meraviglia”, fioritura dell’intera e più gioiosa dimensione dell’esistenza, frutto del “delirante fermento” dell’ispirazione.

Transizione dalla poesia generale

Nella seconda strofa Ungaretti passa dalla poesia in generale alla sua poesia: la “propria vita” (v.

5) diventa la “mia vita” (v. 12), mentre il termine “parola” è ripreso nel significato più profondo (opposto a “vocabolo”). Ungaretti esprime, qui, la condizione di “silenzio” indispensabile affinché la poesia nasca (si notano le pause scandite tra i versi). Egli trova “una parola”, ossia penetra nel buio abissale di sé senza turbarne né conoscerne il segreto. Commiato di Giuseppe Ungaretti La poesia è per lui strumento di ispezione dell’insondabile “abisso” delle radici dell’essere.

Struttura e figure retoriche

La poesia si suddivide in due strofe con versi liberi utilizzati. A livello sintattico predomina l'essenzialità, non sono inoltre presenti dei segni di interpunzione, ma solo un unico spazio tra le due strofe.

Tra le figure retoriche troviamo:

-l'ossimoro nell'accostamento tra due sostantivi che esprimono dei concetti differenti: limpida meraviglia.

-gli enjambements: "poesia...è il mondo l’umanità" e "una parola...scavata è nella mia vita".

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