Concetti Chiave
- La poesia di Ungaretti, scritta nel 1915, è parte della raccolta "L'Allegria" e riflette un'esperienza autobiografica.
- Racconta la storia di Moammed Sceab, un giovane di origini nomadi che si stabilisce in Francia, ma fatica a trovare un'identità culturale.
- Sceab adotta il nome Marcel per integrarsi, ma non riesce a sentirsi accettato né in Francia né nella sua terra natale, portandolo a una crisi d'identità.
- Senza amici, se non Ungaretti, e con possibili problemi economici, Sceab si toglie la vita, simboleggiando la solitudine e l'abbandono.
- Il feretro di Sceab, sepolto nel cimitero di Ivry, rappresenta il degrado e l'isolamento, ma la poesia di Ungaretti mantiene vivo il suo ricordo.
Contesto Storico e Autobiografico
La poesia è stata scritta nel 1915, mentre Ungaretti si trovava sul fronte a combattere contro gli Austriaci. Fa parte della raccolta L’Allegria.
La poesia ha una connotazione molto autobiografica perché fissa il ricordo di un ragazzo, conosciuto in Egitto, successivamente stabilitosi con il poeta a Parigi. Proveniva da una famiglia nomade di emiri e si era stabilito in Francia perché amava molto questa terra a tal punto da farsi chiamare Marcel, sostituendo così il nome natale con un nome francese.
Identità e Crisi Personale
Tuttavia incontrava difficoltà a riconoscere la Francia come sua nuova patria perché non veniva accettato.
E nemmeno si riconosceva più nella sua terra d’origine perché quelle tradizioni erano ormai molto distanti dal suo modo di sentire e di pensare.
Come Ungaretti, avrebbe potuto trovare una consolazione manifestando la sua sofferenza con la poesia, ma non lo ha potuto fare. E’ per questo motivo che, preso da una forte crisi d'identità ha deciso di togliersi la vita.
Solitudine e Abbandono
L’immagine del feretro che viene trasportato al cimitero rappresenta la solitudine sia fisica che morale del ragazzo. Non aveva amici a Parigi, eccetto Ungaretti, il suo compagno di stanza, e probabilmente aveva anche problemi economici dato che abitava in un albergo di un vicolo squallido della capitale francese. Le uniche due persone che lo accompagnano nell’ultimo viaggio sono la proprietaria del piccolo albergo e Ungaretti. Il feretro viene tumulato nel cimitero di Ivry e anche in questi versi Ungaretti ci dà un immagine di solitudine e di abbandono: il sobborgo di Ivry, per il disordine ed il degrado è paragonato ad uno spazio lasciato al termine di un mercato: Moammed non ha avuto nemmeno la consolazione di essere sepolto in un luogo più dignitoso. Quei pochi che lo hanno conosciuto lo hanno abbandonato e dimenticato; solo Ungaretti, con tanta tristezza e nostalgia, lo porterà sempre nel suo cuore perché anche questo è il ruolo della poesia: quello di tenere sempre vivo il ricordo delle persone a cui abbiamo voluto bene.
Domande da interrogazione
- Qual è il contesto storico in cui è stata scritta la poesia di Ungaretti?
- Quali sono le difficoltà di identità affrontate dal ragazzo descritto nella poesia?
- Come viene rappresentata la solitudine del ragazzo nel testo?
La poesia è stata scritta nel 1915, durante la Prima Guerra Mondiale, mentre Ungaretti combatteva sul fronte contro gli Austriaci. Fa parte della raccolta "L’Allegria".
Il ragazzo, di origine nomade e stabilitosi in Francia, non riusciva a riconoscere la Francia come sua patria poiché non veniva accettato, né si identificava più con la sua terra d'origine, portandolo a una crisi d'identità che lo ha condotto al suicidio.
La solitudine del ragazzo è rappresentata dall'immagine del feretro trasportato al cimitero, accompagnato solo da Ungaretti e dalla proprietaria dell'albergo. La sua sepoltura nel cimitero di Ivry, un luogo degradato, simboleggia l'abbandono e la mancanza di dignità nel suo ultimo viaggio.