Concetti Chiave
- Giovanni Verga, nato a Catania nel 1840, si trasferì a Milano nel 1872, entrando in contatto con la Scapigliatura e affrontando i problemi del Sud italiano.
- La svolta verista di Verga avvenne nel 1878 con "Rosso Malpelo", segnando un cambiamento nei temi e nel linguaggio per raccontare la vita popolare con impersonalità.
- La visione della realtà di Verga è pessimistica, dominata dalla lotta per la vita, e la letteratura non può modificare questa realtà, contrariamente al naturalismo di Zola.
- Nel 1880, Verga pubblicò "Vita dei Campi", una raccolta di racconti che applica la tecnica dell'impersonalità per rappresentare ambienti e personaggi popolari.
- Il "Ciclo dei vinti" è una serie di romanzi iniziata nel 1878, in cui Verga esplora la lotta per la sopravvivenza attraverso diverse classi sociali italiane.
Indice
Giovanni Verga e la Scapigliatura
Giovanni Verga nasce a Catania nel 1840 da una famiglia di proprietari terrieri con ascendenze nobili. Nel 1872 si trasferì a Milano dove entrò in contatto con gli ambienti della Scapigliatura (giovani ribelli che hanno come modello i bohemien sono artisti e intellettuali francesi che patiscono l’impatto della seconda rivoluzione industriale, sono persone tipiche della Boemia da dove si pensava provenissero gli zingari) rendendosi conto dei problemi del Sud (Sicilia). Nel 1893 tornò a Catania dove morì nel 1922.
Svolta verso il Verismo
Nel 1878 con la pubblicazione del racconto Rosso Malpelo si verificò la svolta definitiva verso il Verismo con un cambio radicale a livelli di temi e linguaggio in cui cerca di raccontare la vita popolare.
Impersonalità e Pessimismo
IMPERSONALITA’: lo scrittore cerca di straniarsi dalle vicende mettendosi nei panni dei suoi personaggi talvolta regredendo a livello linguistico (eclissi del narratore). La voce narrante si colloca all’interno del mondo rappresentato non comparendo direttamente nella vicenda dove l’autore rappresenta ambienti popolari e mette in scena personaggi rozzi e incolti (regressione del punto di vista).
Verga ha una visione pessimistica della realtà dove vige il meccanismo della lotta per la vita ovvero una legge di natura universale e immodificabile. Il pessimismo è uno strumento che consente di analizzare la realtà con atteggiamento critico senza lasciarsi ingannare da quei miti che trionfavano in tanta letteratura contemporanea come il mito del progresso e quello del popolo.
Il verismo di Verga:
• Realtà arretrata tipica del Sud;
• società dominata dal meccanismo della lotta per la vita;
• letteratura che non può modificare la realtà;
• impersonalità intesa come eclisse del narratore.
Il naturalismo di Zola:
• Realtà dinamica francese (sviluppo economico)
• società regolata da leggi spiegabili scientificamente;
• la letteratura può migliorare la società;
• impersonalità come distacco scientifico dalla materia analizzata
Progetti letterari di Verga
Nel 1880 raccogli nel volume Vita dei Campi una serie di racconti nel quale viene applicata la tecnica narrativa dell’impersonalità (eclisse e regressione dell’autore) (Rosso Malpelo).
L’elemento fondamentale è il principio della lotta per la sopravvivenza ricavato dalle idee dello scienziato Darwin (teoria della selezione naturale cioè attraverso l’evoluzione vanno avanti solamente coloro che sanno meglio adattarsi ai cambiamenti)
Nel 1878 Verga inizia a progettare un ciclo di romanzi per delineare un quadro generale della situazione italiana partendo dalle classi più povere salendo sempre di più nella scala gerarchica modificando lo stile e il linguaggio.
1. Malavoglia: lotta per i bisogni primari
2. Mastro Don-Gesualdo: avidità della borghesia di provincia
3. La Duchessa De Leyra: vanità aristocratica
4. Onorevole Scipioni: ambizione politica
5. L’uomo di Lusso: ambizione artistica
Domande da interrogazione
- Qual è stata l'influenza della Scapigliatura su Giovanni Verga?
- In che modo Verga ha adottato il Verismo nella sua opera?
- Quali sono le differenze tra il Verismo di Verga e il Naturalismo di Zola?
- Quali sono i progetti letterari principali di Verga?
Giovanni Verga, trasferitosi a Milano nel 1872, entrò in contatto con la Scapigliatura, un movimento di giovani ribelli influenzati dai bohemien francesi, che lo aiutò a comprendere i problemi del Sud Italia.
Verga ha adottato il Verismo nel 1878 con "Rosso Malpelo", cambiando radicalmente temi e linguaggio per raccontare la vita popolare, caratterizzata da impersonalità e pessimismo.
Il Verismo di Verga si concentra su una realtà arretrata e immutabile del Sud, mentre il Naturalismo di Zola descrive una realtà dinamica francese, con la letteratura che può migliorare la società.
Verga ha progettato un ciclo di romanzi per rappresentare la società italiana, iniziando con "Malavoglia" e proseguendo con "Mastro Don-Gesualdo", "La Duchessa De Leyra", "Onorevole Scipioni" e "L’uomo di Lusso".