Concetti Chiave
- Le novelle rusticane di Verga servono come preludio a Mastro-Don Gesualdo, evidenziando il dominio delle leggi economiche e la "roba" come unica ragione di vita.
- Il personaggio di Mazzarò rappresenta l'ossessione per l'accumulo di ricchezze, vivendo senza affetti e sentimenti, simile a un asceta privo di vizi.
- Mazzarò, pur divenuto ricco, affronta la solitudine e l'incapacità di provare pietà o amore, vedendo la sua esistenza svuotata dai valori umani.
- L'evoluzione psicologica di Mazzarò lo porta a invidiare la gioventù altrui, culminando in un atto tragico contro le sue bestie, simbolo della sua ossessione.
- Verga utilizza un narratore complice che racconta le imprese di Mazzarò senza critica, mostrando come il protagonista sia un eroe di un mondo che ne accetta i valori.
Le 12 novelle rusticane svolgono nei confronti del successivo Mastro-Don Gesualdo, opera scritta dall’autore Giovanni Verga durante sua carriera da scrittore, la stessa funzione di preludio che ha avuto Vita dei campi per opera I Malavoglia. In queste novelle l'autore accentua proprio pessimismo facendo passare in primo piano dominio leggi economiche. Difesa beni e ricchezze, cosiddetta "roba", appare come unica ragione di vita. Nelle varie novelle utilizza ambientazioni diverse per trattare temi ricorrenti come passioni negative e destini vinti, tra cui contesto mondano, proletariato milanese. Ultima raccolta ha per oggetto mondo teatrale Don Candeloro, alludendo a esistenza e arte ormai mercificate, ridotte a replicare prodotti scadenti.
Il Motivo della 'Roba'
Motivo verghiano della roba, intesa come ricchezza materiale, è perfettamente esemplificato in questa novella pubblicata inizialmente nella Rassegna settimanale e poi compresa nelle Novelle Rusticane.
La Vita di Mazzarò
Protagonista è Mazzarò, uomo che da bracciante, ovvero uomo che si dedicava alla cura di appezzamento di terreno, si appropria pian piano terre e beni del padrone, diventando ricco. Infatti egli ha sempre vissuto esclusivamente per quello, privo di affetti e sentimenti, trovandosi in risarcimento della solitudine, visto che senza moglie né figli non conosce nemmeno pietà verso prossimo. Esistenza è simile a quella di asceta che non si concede nulla: non ha vizi, non beve, non fuma e non prova interesse per donne. Egli è caratterizzato da continua ricerca e ossessione verso accumulo beni, portando sempre più in alto asticella dell'ambizione fino a non temere confronto con nessuno. Quando morte si avvicina però destino si capovolge, da vincitore a vinto, confitto da inesorabile legge della natura che lo porta a trascinare con sé nel nulla anche roba.
Il Destino di Mazzarò
Ad un certo punto della vicenda il nostro Mazzarò inizia ad essere invidioso della gioventù altrui vedendo come le altre persone e gli altri ragazzi erano in grado di godersi la vita in maniera spensierata e libera e provare malinconia e rimorso per quello che avrebbe potuto fare piuttosto che accumulare terre che ora lo rendono aggressivo fino ad urlargli contro e a commettere gesto tragico, ammazzando sue bestie. A differenza di Malpelo, condannato dalla società all'esclusione, Mazzarò è oppressore, ma eroe di mondo che ne riconosce valori. Per raccontarne imprese, Verga sceglie narratore complice e aderente alla sua visione, ad eccezione dell'incipit e dell'intermezzo, che da umile, non comprende scelte di Mazzarò. Anche in questo caso straniamento porta a vedere come normali comportamenti che non lo sono, come considerare morte della madre come fardello economico, senza usare nessuna parola di critica o di censura verso protagonista.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale delle "Novelle Rusticane" di Giovanni Verga?
- Chi è Mazzarò e quale è il suo destino nella novella?
- Come viene rappresentato il personaggio di Mazzarò rispetto alla società?
- Qual è il ruolo del narratore nella storia di Mazzarò?
Il tema principale delle "Novelle Rusticane" è il dominio delle leggi economiche e la difesa dei beni e delle ricchezze, conosciuta come "roba", che appare come l'unica ragione di vita.
Mazzarò è un bracciante che accumula ricchezze e terre, vivendo esclusivamente per questo scopo. Alla fine, il suo destino si capovolge quando la morte lo porta a trascinare con sé nel nulla anche la sua "roba".
Mazzarò è rappresentato come un oppressore e un eroe di un mondo che riconosce i suoi valori, nonostante la sua ossessione per l'accumulo di beni e la mancanza di affetti.
Il narratore è complice e aderente alla visione di Mazzarò, raccontando le sue imprese senza criticarlo, tranne nell'incipit e nell'intermezzo, dove non comprende le sue scelte.