Concetti Chiave
- La novella "Nedda" di Giovanni Verga racconta la vita di una giovane raccoglitrice di olive che lotta per sopravvivere in condizioni di estrema povertà.
- Il narratore Verga mette in evidenza la dura realtà dei personaggi appartenenti al "quarto stato", costretti a lavorare nonostante le avversità per poter sopravvivere.
- Il racconto esplora temi di perdita e sacrificio attraverso la storia di Nedda, che rimane sola e incinta dopo la morte del suo innamorato Janu.
- La novella critica la società agiata e insensibile, contrapponendo la rassegnazione e l'umiltà dei poveri alla disumanità dei ricchi.
- Verga utilizza la figura degli animali come simbolo di pazienza e silenzio, elevandoli a rappresentazione di sentimenti più umili e puri.
Indice
La vita di Nedda e Janu
La storia narrata nella novella è incentrata su Nedda, una ragazza semplice, rassegnata e innocente che lavora come raccoglitrice di olive, impiego che svolge per avere la possibilità di curare la madre. Dopo la morte di quest’ultima, Nedda, affranta e disperata, è sostenuta solamente dall’amore per Janu, contadino che lavora con lei. Malato di febbre malarica, Janu è costretto ugualmente a salire sugli alberi per la rimondatura degli ulivi.
(Il fatto che il ragazzo, nonostante le condizioni di salute in cui versa, sia costretto a svolgere l’impiego, mette in luce in modo drastico la realtà in cui vivono i personaggi rappresentati da Verga: essi appartengono al quarto stato, non possiedono i mezzi materiali per vivere e devono letteralmente guadagnare del denaro oggi per prolungare la loro vita domani.
Essi, dunque, non vivono, ma si limitano a sopravvivere).
La tragedia di Nedda
Un giorno Janu cade da un albero e perde la vita, lasciando Nedda in attesa di una bambina. Così la ragazza resta sola, in cinta e accompagnata dalle ingiurie del popolo e, cosa più grave, del prete, che la sfrutta, costringendola a lavorare nel suo orto. L’unico che si comporta bene con lei è lo zio Giovanni, che svolge le veci del prete. Nella parte finale della novella si assiste alla nascita della figlia di Nedda, che però muore poco dopo essere venuta al mondo perché, dato che la madre non ha la possibilità di mangiare, non ha nemmeno quella di allattare la figlia. Nella parte conclusiva del racconto, Nedda ringrazia la madonna per aver fatto morire la figlia, risparmiandole la sofferenza della vita.

Il messaggio di Verga
Tramite questa novella Verga si propone di mettere in luce la cattiveria, l’aridità d’animo e l’incomprensione di coloro che vivono nell’agiatezza di soldi, oro e argento. L’autore confronta l’umiltà, la timidezza e la rassegnazione dei personaggi a cui dà voce nel racconto con gli animali che rappresentano la pazienza, il silenzio e la mancanza di protesta e di critica. Dunque, l’animale non simboleggia un grado più basso di umanità, ma al contrario dimostra sentimenti più umili della santità.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema centrale della vita di Nedda e Janu nella novella?
- Qual è la tragedia che colpisce Nedda?
- Qual è il messaggio che Verga vuole trasmettere con la novella?
La storia si concentra su Nedda, una ragazza semplice e rassegnata, e il suo amore per Janu, un contadino malato costretto a lavorare nonostante la sua salute, evidenziando la dura realtà di sopravvivenza del quarto stato.
Janu muore cadendo da un albero, lasciando Nedda incinta e sola, costretta a lavorare e affrontare le ingiurie del popolo e del prete, mentre la sua bambina muore poco dopo la nascita per mancanza di nutrimento.
Verga intende mettere in luce la cattiveria e l'aridità d'animo di chi vive nell'agiatezza, confrontandola con l'umiltà e la rassegnazione dei personaggi, paragonati ad animali che simboleggiano pazienza e mancanza di protesta.