Concetti Chiave
- La poesia di Montale evoca un paesaggio estivo immobile, simbolo di un'esistenza arida e priva di vitalità.
- Il paesaggio è impenetrabile e rappresenta una dimensione metafisica, rendendo l'esistenza enigmatica e inaccessibile.
- Il "sole che abbaglia" e i "cocci aguzzi di bottiglia" simboleggiano la prigionia esistenziale e la difficoltà di comprendere la vita.
- L'uso dei verbi all'infinito e le allitterazioni creano un senso di continuità e un palpito naturale nel testo.
- La poesia si fonda sull'enumerazione di oggetti ordinari che riflettono la condizione esistenziale e metafisica descritta.
presso un rovente muro d'orto,
ascoltare tra i pruni e gli sterpi
schiocchi di merli, frusci di serpi.
Nelle crepe del suolo o su la veccia
spiar le file di rosse formiche
ch'ora si rompono ed ora s'intrecciano
a sommo di minuscole biche.
Osservare tra frondi il palpitare
lontano di scaglie di mare
mentre si levano tremuli scricchi
di cicale dai calvi picchi.
E andando nel sole che abbaglia
sentire con triste meraviglia
com'è tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.
La poesia di Montale
La poesia descrive un quadro sospeso, in cui la vita sembra essersi arrestata nelle sue forme e parvenze.
Lo scenario paesistico propone il motivo chiave dell’aridità, dominante negli Ossi di seppia: è l’emblema oggettivo di una condizione esistenziale desolata e prosciugata di ogni slancio vitale.Il paesaggio e la metafisica
Il paesaggio è chiuso all’uomo, impenetrabile. Rappresenta la dimensione metafisica che incombe su tutte le cose, tanto tangibile nelle sue apparenze quanto remota nell’oscuro scopo dell’esistenza. Il “sole che abbaglia” è luce che non lascia vedere; il “sentire con triste meraviglia” è il tentativo (vano) di comprendere il “travaglio” della vita; la “muraglia”, che riprende il “rovente muro” del secondo verso con i “cocci aguzzi di bottiglia” che lo sovrastano, è la prigione esistenziale dell’uomo, da cui è impossibile uscire.
Struttura e stile del componimento
Il discorso poetico di Montale è affidato all’enumerazione di nudi oggetti, che costituiscono la correlazione oggettiva della condizione metafisica suddetta. La struttura del componimento si regge sull’uso dei verbi all’infinito, i quali accentuano il senso di continuità e di una durata uniformi. A ciò si sovrappone un intenso gioco di allitterazioni, ad indicare quasi il “palpitare” della natura (“assorto” / “orto” / “sterpi” / “serpi” oppure “abbaglia” / “meraviglia” / “travaglio” / “muraglia” / “bottiglia”).
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale della poesia di Montale?
- Come viene rappresentato il paesaggio nella poesia?
- Quali sono le caratteristiche stilistiche del componimento?
La poesia di Montale esplora un paesaggio arido e desolato, simbolo di una condizione esistenziale priva di slancio vitale, come descritto negli "Ossi di seppia".
Il paesaggio è descritto come chiuso e impenetrabile, rappresentando una dimensione metafisica che incombe su tutte le cose, con elementi come il "sole che abbaglia" e la "muraglia" che simboleggiano la prigione esistenziale dell'uomo.
La struttura del componimento si basa sull'uso di verbi all'infinito e un gioco di allitterazioni, che accentuano il senso di continuità e il "palpitare" della natura, creando una correlazione oggettiva con la condizione metafisica descritta.