Concetti Chiave
- Il poeta descrive un pomeriggio caldo passato vicino a un muro di cinta, immerso nei suoni della natura come il verso del merlo e il fruscio delle bisce.
- Osserva le formiche che si muovono tra le piante di veccia e le crepe del suolo secco, creando una scena di vita minuta e incessante.
- Il mare in lontananza luccica al sole, mentre il frinire delle cicale riempie l'aria calda delle colline.
- Il cammino sotto il sole abbagliante evoca la fatica di vivere e la sofferenza esistenziale, rappresentata da un muro invalicabile.
- Il muro simbolizza l'incomprensibilità della sofferenza umana e l'impossibilità di conoscere cosa ci riserva il futuro.
Meriggiare = trascorrere il pomeriggio. (Utilizza i verbi all’infinito per rendere la poesia universalmente valida)
Il Poeta e il Caldo
Il poeta trascorre le ore successive al pranzo con il viso sbiancato per il caldo e con l’animo assorto nei pensieri vicino ad un rovente muro di cinta di un orto.
Rumori della Natura
Essendo immerso nella campagna (“tra i pruni e gli sterpi”) può ascoltare tutti i rumori naturali tra i rovi e le sterpaglie, quali il verso del merlo (“schiocco” perché è un verso secco) e il frusciare delle bisce (perché l’ora del giorno è molto calda e vanno a nascondersi in mezzo all’ombra).
Formiche e Mare
Il poeta vede le formiche in fila sulla pianta usata per fare il foraggio(“veccia”) e sulle crepe del suolo (secco, perché inaridito dal sole).
Sopra i piccoli mucchi di terra (“minuscole biche”), le formiche si intrecciano tra di loro.
Tra i rami, in lontananza, si vedono le increspature del mare che, colpite dal sole, luccicano come scaglie. Nel frattempo si ode il frinire delle cicale proveniente dalle colline bruciate dalla calura.
Luce e Sofferenza
Camminando sotto il sole che abbaglia si è colpiti da una luce che ti stordisce. Non vedendo più nulla, si sente, con triste meraviglia (ossimoro) com’è tutta la vita, l’esistenza e la sofferenza della vita stessa (= la fatica di vivere) in questo andare avanti accanto ad un muro. Il muro diventa inoltre una muraglia, ovvero qualcosa di più complicato da superare, e tra l’altro invalicabile, dovuto ai cocci che ha nella parte superiore. Camminando accanto a questo muro (per ripararsi dal sole) non si vede dall’altra parte: non si potrà mai sapere cosa ci aspetta dall’altro lato del muro. L’uomo non capisce perché soffre e mai riuscirà a capirne il segreto.
Domande da interrogazione
- Qual è l'esperienza del poeta durante il pomeriggio caldo?
- Quali suoni della natura percepisce il poeta?
- Come viene descritta la luce e la sofferenza nella poesia?
Il poeta trascorre il pomeriggio con il viso sbiancato dal caldo, assorto nei pensieri vicino a un muro rovente di un orto.
Il poeta ascolta il verso secco del merlo e il frusciare delle bisce che si nascondono all'ombra a causa del caldo.
La luce abbagliante stordisce e porta a una triste meraviglia, simbolizzando la fatica di vivere e l'incomprensibilità della sofferenza umana.