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Concetti Chiave

  • Il verso libero si distingue per la mancanza di regole fisse nella lunghezza e nell'accentazione, contrariamente ai versi tradizionali.
  • Originario della Francia, il verso libero è stato influenzato da figure come Charles Baudelaire e Gustave Kahn, nonché dagli scritti di Arthur Rimbaud.
  • Walt Whitman e la sua opera "Leaves of Grass" hanno avuto un impatto significativo sullo sviluppo del verso libero con l'uso di versi irregolari.
  • In Italia, autori come Corrado Govoni, Sergio Corazzini e Gian Pietro Lucini hanno contribuito alla diffusione del verso libero.
  • Eugenio Montale ha utilizzato il verso libero nella sua raccolta "Ossi di seppia", sperimentando forme innovative oltre i versi tradizionali.

Verso libero – Struttura e Diffusione in Italia

Il termine “libero” viene associato ai versi che non rientrano in categorie precise della tradizione, in particolare per quanto riguarda la loro lunghezza e accentazione, vengono indicati grazie al numero delle sillabe da cui risultano composti. La storia del verso libero parte dalla capitale francese, nello specifico grazie alle sperimentazioni degli autori che si ispiravano a Charles Baudelaire e che appartenevano alle correnti francesi delle avanguardie del Simbolismo e del Decadentismo, soprattutto grazie alla figura di Gustave Kahn, anche se sicuramente non avrebbe raggiunto un successo tale senza i componimenti di Arthur Rimbaud.
Un altro spunto essenziale per lo sviluppo del verso libero fu il modello ispirato dalla raccolta di Walt Whitman “Leaves of Grass”, pubblicata per la prima edizione nel 1855 e in cui, forse per la prima volta in una raccolta, venivano usati versi dalla misura, lunghezza e rima irregolare. Per quanto riguarda invece il caso specifico della letteratura italiana, sicuramente fondamentali furono gli apporti di autori come Corrado Govoni e Sergio Corazzini, ma anche di Gian Pietro Lucini, che pubblicò proprio l’opera intitolata “Il verso libero”.

I componimenti che sfruttano questo tipo di verso, implicano anche un’irregolarità nelle rime, utilizzo sparso di versi canonici e un’instabile configurazione delle strofe, di conseguenza la stesura diventa più facile e “libera”, capace di rispondere più facilmente la psicologia dell’io dell’autore per l’appunto, “adattandosi ai movimenti lirici dell’anima, alle ondulazione della fantasticheria, ai soprassalti della coscienza”, come ripeté lo stesso Baudelaire nel 1862. Un altro scrittore italiano che spesso sfrutta il verso libero è Eugenio Montale, in particolare nella raccolta conosciuta con il titolo di “Ossi di seppia”, in cui l’autore lascia correre il proprio genio letterario senza freni, permettendo alle strofe di raggiungere anche le quindici o sedici sillabe, come avviene in “Forse un mattino andando in un’aria di vetro”, quando scrive “tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto”, oppure in “Felicità raggiunta, si cammina”, quando ricorda il “dolce e turbatore come i nidi della cimase”. La ricerca metrica di Montale si trasforma quindi spesso dall’utilizzo di forme tradizionali come l’endecasillabo o i versi rimati, alla sperimentazione di forme più innovative.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'origine del verso libero e quali autori hanno contribuito al suo sviluppo?
  2. Il verso libero ha origine a Parigi, ispirato da Charles Baudelaire e sviluppato da autori delle avanguardie simboliste e decadentiste come Gustave Kahn e Arthur Rimbaud. Un contributo essenziale è stato dato anche da Walt Whitman con "Leaves of Grass". In Italia, autori come Corrado Govoni, Sergio Corazzini e Gian Pietro Lucini hanno avuto un ruolo fondamentale.

  3. Quali sono le caratteristiche principali del verso libero?
  4. Il verso libero si caratterizza per l'irregolarità nelle rime, l'uso sparso di versi canonici e una configurazione instabile delle strofe. Questo permette una stesura più "libera", adattandosi ai movimenti lirici dell'anima e ai soprassalti della coscienza, come descritto da Baudelaire.

  5. Come ha utilizzato Eugenio Montale il verso libero nelle sue opere?
  6. Eugenio Montale ha spesso utilizzato il verso libero, in particolare nella raccolta "Ossi di seppia", dove ha permesso alle strofe di raggiungere lunghezze variabili, come in "Forse un mattino andando in un’aria di vetro". La sua ricerca metrica si è evoluta dall'uso di forme tradizionali alla sperimentazione di forme più innovative.

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