Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • La poesia satirica è un antico genere poetico che critica vizi e debolezze umane, spesso partendo da un disagio personale.
  • Il tono della satira varia in base agli obiettivi: può essere violento e pungente o pacato e ironico.
  • Orazio è un esponente chiave della poesia satirica, noto per le sue critiche meditate e ironiche sui vizi umani.
  • La satira spesso si rivolge anche alla letteratura stessa, criticandone regole e modelli considerati obsoleti.
  • Poeti come Carlo Porta e Giuseppe Gioacchino Belli usano il dialetto per esprimere l'indignazione popolare contro la classe dominante.

Poesia satirica: funzione, tono e forma

La poesia satirica è un genere di poesia molto antico: con essa il poeta intende polemizzare con il mondo in cui vive, prendendo di mira i vizi e le debolezze umane ed il malcostume della società che gli è contemporanea. Il punto di partenza è dato da un personale disagio che si trasforma in denuncia della realtà. Spesso il poeta guarda al passato che, sotto la proiezione della nostalgia gli appare più umano, più giusto e rispettoso della moralità.
Il tono della satira può acquistare toni diversi a seconda delle finalità.

Se il poeta intende prendere di mira le ingiustizie di una determinata classe sociale, il tono può diventare violento, pungente fino ad arrivare ad un invettiva feroce. Se invece, il poeta intende mostrare le debolezze umane, allora il tono può diventare più pacato e perfino sorridente. Il rappresentante più significativo della poesia satirica è Orazio: con le sue Satire egli vuole colpire i vizi degli uomini suscitando meditazione ed un’ironia pacata piuttosto che invettiva o disprezzo. A lui faranno riferimento molti scrittori dal XV secolo in poi, fra cui l’ Ariosto coni suoi componimenti satirici. Da ricordare anche Il Giorno del Parini in cui l’autore rappresenta la vita frivola ed oziosa della nobiltà del XVIII secolo che viene delineata in modo ironico senza che lo scrittore si lasci prendere la mano dallo sdegno e dalla veemenza.
A volte, l’oggetto della polemica è la letteratura stessa, con le sue regole ed i suoi modelli, considerati obsoleti dai poeti innovatori. In questo senso, esempi significativi ci sono forniti da Orazio, Giovenale o dagli epigrammi di Marziale. La volontà dissacrante della letteratura tradizionale si manifesta nella scelta di registri linguistici bassi, come se lo scrittore volesse in questo modo distaccarsi dalla società e dalla cultura dominante per rifugiarsi in una letteratura che la società stessa rifiuta. Questo è il caso di Carlo Porta e di Giuseppe Gioacchino Belli. Essi mostrano indignazione, più meno velata, per la vita che il popolo è costretto a condurre e provano pietà per la sofferenza degli umili, utilizzando efficacemente espressioni tratte dalla lingua dialettale. È la gente comune che parla esprimendosi in dialetto e questo mette ancora più in luce l’ipocrisia, la corruzione, la mancanza di sensibilità e la cecità della classe sociale dominante.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la funzione principale della poesia satirica?
  2. La poesia satirica mira a polemizzare con il mondo contemporaneo del poeta, prendendo di mira i vizi e le debolezze umane e il malcostume della società.

  3. Come varia il tono della satira a seconda delle sue finalità?
  4. Il tono della satira può variare da violento e pungente a pacato e sorridente, a seconda se il poeta intende colpire le ingiustizie sociali o mostrare le debolezze umane.

  5. Quali sono alcuni esempi di poeti che hanno utilizzato la satira per criticare la società?
  6. Orazio, Ariosto, Parini, Carlo Porta e Giuseppe Gioacchino Belli sono esempi di poeti che hanno utilizzato la satira per criticare la società e le sue ingiustizie.

Domande e risposte

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