Concetti Chiave
- In Italia, oltre il 40% dei giovani è disoccupato, con molti costretti a emigrare per lavoro.
- Il fenomeno della migrazione giovanile è in crescita, con quasi 80mila italiani trasferiti all'estero nel 2012.
- I giovani lasciano l'Italia per mancanza di opportunità, mentre vengono importati lavoratori meno qualificati.
- Il sistema educativo italiano produce laureati di qualità, ma essi trovano occupazione principalmente all'estero.
- La politica italiana favorisce il benessere degli anziani, trascurando le necessità della giovane generazione.
Disoccupazione giovanile in Italia
In Italia, oltre il 40% dei giovani è disoccupato. E se forse su questa stima pesa la categoria dei Neet, ovvero di quelli che non studiano e non lavorano (circa 2 milioni), è anche vero che sono circa 160 mila quelli che sono costretti a trasferirsi all'estero per trovare lavoro. Ecco come l'Italia continua la sua lunga tradizione di 'popolo di migranti'.
Intervista ad Andrea Lenzi
Consci della serietà e della gravità dell'argomento, siamo andati ad intervistare Andrea Lenzi, Presidente Consiglio Universitario Nazionale.
Così sono queste le parole poco rincuoranti del presidente Andrea Lenzi. L'Italia è un paese dove si accetta di essere vecchi solo dopo la morte e si preferisce, auspicando un futuro migliore per i propri figli, mantenerli e aiutarli all'estero, piuttosto che incoraggiarli a cercare nuove opportunità che il Bel Paese non sembra in grado offrire.
Domande da interrogazione
- Qual è la situazione occupazionale dei giovani in Italia?
- Perché i giovani italiani decidono di emigrare?
- Qual è il paradosso riguardante i "giovani cervelli" italiani?
- Chi è ritenuto responsabile della fuga dei cervelli dall'Italia?
In Italia, oltre il 40% dei giovani è disoccupato, e molti sono costretti a trasferirsi all'estero per trovare lavoro.
I giovani emigrano perché l'Italia non offre opportunità lavorative adeguate alle loro competenze, mentre altri paesi come Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti li accolgono con migliori prospettive.
Nonostante l'Italia formi laureati di qualità, questi trovano occupazione e riconoscimento all'estero, mentre il paese importa lavoratori a bassa qualificazione.
È difficile individuare un unico responsabile, ma si evidenzia una mancanza di peso politico dei giovani e una preferenza del governo per investimenti in settori come l'assistenza sanitaria piuttosto che nell'istruzione.