Concetti Chiave
- La focalizzazione zero vede un narratore esterno e onnisciente, che conosce pensieri e azioni dei personaggi, utilizzando tecniche narrative come prolessi e analessi.
- La focalizzazione interna adotta il punto di vista di uno o più personaggi, con varianti fisse, variabili o multiple, offrendo diverse prospettive della storia.
- La focalizzazione esterna presenta un narratore nascosto e impersonale, che si limita a osservare i fatti senza conoscerne i dettagli, simile a un detective.
- Nella focalizzazione interna, il narratore può cambiare prospettiva tra diversi personaggi o mantenere quella di un solo personaggio per tutta la narrazione.
- La focalizzazione esterna privilegia dialoghi e sequenze cronologiche lineari, senza descrizioni dettagliate dei pensieri dei personaggi.
La parola presa dal cinema “focalizzazione” indica il punto di vista del narratore. Esistono diversi punti di vista distinguiamo infatti la focalizzazione zero, la focalizzazione interna e infine la focalizzazione esterna.
Nella focalizzazione zero, si dice che il narratore è esterno perché è fuori dalla storia, quindi non è uno dei personaggi ma ne conosce bene sia le caratteristiche sia i pensieri. Inoltre, il narratore conosce sia le cause e le conseguenze.Si dice quindi che il punto di vista del narratore è lo stesso dell’autore e proprio per questo il narratore si dice ‘palese, perché si rende evidente, e ‘onniscente ’, perché è colui che sa tutto.
Nella focalizzazione interna, si dice che il narratore è interno perché il punto di vista coincide con quello di un personaggio. La focalizzazione interna può essere fissa, variabile o multipla:
nella focalizzazione fissa il punto di vista è dello stesso personaggio dall’inizio alla fine del racconto;
nella focalizzazione variabile il punto di vista è di più personaggi , che in successione presentano i fatti da più punti di vista e da diverse storie;
nella focalizzazione multipla il punto di vita è quello di più personaggi che presentano lo stesso episodio contemporaneamente e quindi in parallelo.
Infine, nella focalizzazione esterna, il narratore si dice che è esterno perché è fuori dalla storia perchè non partecipa ai fatti e di conseguenza non conosce tutto come il narratore interno. Esso è detto ‘nascosto ed impersonale’poiché usa un registro linguistico uguale a quello dei personaggi e a causa di ciò, esso si mimetizza. Nella focalizzazione esterna i personaggi si conoscono da se attraverso dialoghi e non vi sono presenti descrizioni ( come nel caso della focalizzazione zero). Qui il narratore è lineare cioè segue un ordine cronologico e racconta i fatti così come si stanno svolgendo. Per questo motivo si può dire che il narratore è un detective perché non conosce i fatti ma li scopre una alla volta.
Domande da interrogazione
- Qual è la differenza principale tra la focalizzazione zero e la focalizzazione esterna?
- Come si distingue la focalizzazione interna variabile dalla focalizzazione interna multipla?
- In che modo il narratore nella focalizzazione zero interagisce con il lettore?
Nella focalizzazione zero, il narratore è onnisciente e conosce tutti i dettagli della storia, mentre nella focalizzazione esterna, il narratore è nascosto e impersonale, non partecipa ai fatti e scopre gli eventi man mano.
Nella focalizzazione interna variabile, il punto di vista cambia tra diversi personaggi in successione, mentre nella focalizzazione interna multipla, più personaggi presentano lo stesso episodio contemporaneamente.
Il narratore nella focalizzazione zero spesso si rivolge direttamente al lettore, utilizzando un linguaggio diverso dai personaggi e facendo appelli diretti, come "tu caro lettore".