Concetti Chiave
- L'allegoria è una metafora estesa che attraversa l'intero testo, creando un significato più profondo, come nelle favole di La Fontaine e nella Divina Commedia.
- L'allitterazione si manifesta nella ripetizione di suoni in parole consecutive, come l'uso delle lettere "m" e "v" nei versi di Petrarca.
- L'enjambement si verifica quando il significato di un verso si completa con la prima parola del verso successivo, enfatizzando quest'ultima.
- L'antitesi e l'ossimoro accostano concetti opposti, come nei versi di Dante e nel titolo "I fiori del male" di Baudelaire.
- La sinestesia combina termini di diverse sfere sensoriali, come "un colore caldo", unendo percezioni visive e tattili.
1.
Indice
Allegoria e allitterazione
Allegoria: significato connotativo profondo
Si tratta di una metafora che si sviluppa per tutta la durata del testo come avviene nelle favole di La Fontaine o in tutta la Divina Commedia
2. Allitterazione: ripetizione di determinati suoni in più parole consecutive
"…di me medesmo meco mi vergogno
e del mio vaneggiar vergogna è 'l frutto…;..."
(F. Petrarca, Canzoniere, I, v.11-12)
In questi versi troviamo l’allitterazione in m e v
3.
Anafora e antifrasi
Anafora: ripetizione di una o più parole all’inizio di più versi. Si chiama anche semplicemente “ripetizione”
Per me si va nella città dolente,
Per me si va nell'eterno dolore,
Per me si va tra la perduta gente» (Dante).
4. Antifrasi: espressione per significare l’opposto di ciò che si vuole dire
Mi auguro che prima o poi questa benedetta sfortuna mi abbandonerà
5.
Antitesi e assonanza
Antitesi: quando si contrappongono due concetti
Non fronde verdi, ma di colore fosco (Dante)
6. Assonanza: somiglianza di suono fra le ultime sillabe di due o più parole (in genere, le vocali sono le stesse e le consonanti diverse: fame/pane; fame/cane
7. Cesura: pausa ritmica all’interno del verso. A volte, essa può coincidere con una pausa sintattica. La cesura è caratteristica dei versi lunghi ed è assente in quelli corti. La cesura divide il verso in due emistichi.
8. Dialefe: forma di iato fra due vocali consecutive, la prima in fine e la seconda all'inizio di parola: “…. Tant’èra pien di sonno a quel punto…” D. Alighieri, Divina Commedia). Si tratta dell’opposto della sinalefe.
9.
Enjambement e gradazione
Enjambement: Il verso completa in suo significato con la prima parola del verso seguente: In tal modo quest’ultima viene mesa in risalto
Es. ….. spazi di là da quella e sovrumani/silenzi,……………. (Leopardi, L’Infinito) Il termine “silenzi”, costituisce un enjambement e contribuisce a rendere alta l’attenzione di chi legge.
10. Gradazione: quando si ripete lo stesso concetto, con parole sempre più forti
Va, corri, vola
11.
Iperbole e eufemismo
Iperbole: esagerazione nell’esprimere un determinato concetto
Può essere per eccesso (“Ora basta! Te l’ho ripetuto un milione di volte”) o per difetto (“Berrei molto volentieri un goccio di caffè”)
12. Eufemismo: è una circonlocuzione che si usa al posto di una parola per evitare un significato triste o sgradevole
Passò a miglior vita per dire Egli morì
13.
Metafora e metonimia
Metafora: paragonare qualcuno o qualcosa, creando un significato diverso (come se…)
Es. Marco è una volpe (la comprensione richiede un’operazione mentale; la colpe è celebre per essere astuta, per cui Marco è astuto quanto una volpe)
14. Metonimia: sostituire una parola con un’altra, appartenente allo stesso campo semantico
Es. Si va a bere un bicchiere?(“bicchiere” sta per “un po’ di vino”)
15.
Onomatopea e ossimoro
Onomatopea: riproduzione linguistica di suoni o di rumori
Es.: Ha fatto patatrac
16. Ossimoro: accostamento di due termini i cui significati sembrano escludersi
Un esempio noto è il titolo della celebre opera di Baudelaire “I fiori del male”. Oppure “ghiaccio bollente”
17.
Perifrasi e personificazione
Perifrasi: un concetto viene espresso con un giro di parole anziché con una. Si chiama anche circonlocuzione
Il bel paese che Apenin parte, il mar circonda e l’Alpe (F. Petrarca)
Si tratta una perifrasi per indicare l’Italia
18. Personificazione: rappresentare qualcosa come se fosse un essere animato
Con questa figura di pensiero si dà vita ed un aspetto umano ad un’idea o ad una inanimata. IL termine viene scritto con la lettera maiuscola
19.
Similitudine e sinalefe
Similitudine: serve per esprimere un’idea con l’accostamento ad un’altra idea
Es. Egli è forte e coraggioso come un leone (la comprensione è immediata); ”…stormi di uccelli neri com’esuli pensieri…”
20. Sinalefe: pronuncia di due vocali appartenenti a due parole diverse venute a contatto nel verso, come fosse una sillaba unica: “…. e gli occhi porto per fuggire intenti…”(Canzoniere, F. Petrarca)
21.
Sineresi e sinestesia
Sineresi: fusione di due vocali in corpo di parola. Esempio: parea = pa-re-a, ma in poesia si ha la fusione della 2.a e della 3.a sillaba, per cui si legge pa-rea
22. Sinestesia: accostamento di termini appartenenti a sfere sensoriali diverse
Es: un colore caldo (sfera sensoriale visiva + tattile)
Domande da interrogazione
- Qual è la differenza tra allegoria e metafora?
- Come si distingue l'assonanza dall'allitterazione?
- In che modo l'enjambement influisce sulla lettura di un verso?
- Qual è la funzione dell'iperbole in un testo?
- Che ruolo ha la personificazione in una figura retorica?
L'allegoria è una metafora estesa che si sviluppa per tutta la durata del testo, come nelle favole di La Fontaine o nella Divina Commedia, mentre la metafora è un paragone più breve e diretto, come "Marco è una volpe".
L'assonanza riguarda la somiglianza di suono tra le ultime sillabe di due o più parole, mentre l'allitterazione è la ripetizione di determinati suoni in più parole consecutive.
L'enjambement completa il significato di un verso con la prima parola del verso seguente, mettendo in risalto quest'ultima e mantenendo alta l'attenzione del lettore.
L'iperbole esagera un concetto per enfatizzarlo, sia per eccesso che per difetto, come dire "Te l’ho ripetuto un milione di volte" per sottolineare la frequenza.
La personificazione attribuisce caratteristiche umane a idee o oggetti inanimati, dando loro vita e aspetto umano, spesso indicati con la lettera maiuscola.