Concetti Chiave
- L'irrigazione è fondamentale per la crescita delle piante, ma un eccesso o una carenza d'acqua può danneggiare i frutti causando cracking o riduzione della qualità della polpa.
- Le piante da frutto hanno fabbisogni idrici annuali variabili e il loro consumo d'acqua è più elevato durante la fase di crescita vegetativa e i mesi estivi.
- I sistemi di irrigazione più comuni includono la microirrigazione e l'aspersione, utilizzati anche per funzioni aggiuntive come fertilizzazione, controllo termico e climatizzazione.
- La gestione del suolo può essere effettuata tramite lavorazioni, inerbimento, diserbo e pacciamatura, ognuna con vantaggi e svantaggi specifici per la salute delle piante.
- La potatura è essenziale per bilanciare la crescita vegetativa e riproduttiva, con diverse tecniche e tipologie che ottimizzano la forma e la produttività della pianta.
Irrigazione
L’acqua è essenziale per la crescita delle piante, e se data in eccesso o in carenza può provocare danni. Il deficit idrico causa la riduzione delle rese, riduce la pezzatura dei frutti e inoltre può determinare un raggrinzimento dell’epicarpo e uno scadimento della qualità. Gli eccessi invece possono provocare ristagni idrici, e questi insieme a eccessi di N provocano affastellamento di foglie intorno ai frutti (ostacola l’intercezione della luce e riduzione della colorazione). Se dopo un periodo di siccità si ha un abbondante apporto di acqua si può verificare il cracking, ovvero la spaccatura della buccia. Un altro effetto dell’eccesso di acqua assorbita durante la maturazione è la riduzione della compattezza della polpa è questo fenomeno fa scadere la qualità dei frutti.Fabbisogno idrico annuale. Le piante da frutto si classificano in:
• Specie con elevato fabbisogno idrico (>600 mm/anno)
• Specie con medio fabbisogno idrico (450-600 m/anno)
• Specie con ridotto fabbisogno idrico ( Per la distribuzione, il consumo di acqua di piante da frutto è elevato nei periodi:
• Durante la fase di massima crescita vegetativa
• Durante la fase della distensione cellulare
• Durante i mesi estivi (traspirazione + intensa; la traspirazione nelle piante è un processo vitale attraverso il quale perdono acqua sotto forma di vapore; essenziale per il trasporto di sostanze nutritive e per regolare la temperatura della pianta)
Per poter eseguire correttamente il programma di irrigazione è necessario avere i risultati dell’analisi del consumo idrico delle piante, correlato alle precipitazioni. Le quantità da erogare vengono calcolate considerando la differenza fra precipitazioni e consumo idrico medio mensile.
I sistemi più utilizzati sono quelli di micro irrigazione (risparmio acqua) e per aspersione. Può essere data sottochioma e sovrachioma. L’irrigazione può essere utilizzata anche come:
• Fertilizzante: con l’acqua si danno anche elementi nutritivi (fertirrigazione: poco utilizzata)
• Termico: x controllare basse temperature (irrigazione antibrina)
• Climatizzante: irrigazione fatta durante stagione estiva x aspersione. Lo scopo e di controllare gli elementi del clima (temperatura, umidità relativa e luce)
In alcune zone dove si hanno brinate primaverili o le temperature estive sono elevate ci può essere un doppio impianto. Invece per uno scopo umettante si utilizza la microirrigazione (continua o a turni); sono automatizzabili. Non disporre per terra ma all’altezza del primo filo. Tipi di microirrigazione:
• Irrigazione a goccia: microerogatori distribuiscono l’acqua sotto forma di goccioline.
• Irrigazione a spruzzi: piccoli erogatori statici che distribuiscono l’acqua sotto forma di microspruzzi.
• Irrigazione capillare: si irriga per capillarità l’apparato radicale (elevati costi ma poca manutenzione).
Gestione del suolo
Il suolo può essere gestito in diversi modi, le tecniche di gestione adottabili sono: lavorazioni, inerbimento, diserbo e pacciamatura.Lavorazioni: E’ il metodo più diffuso. Si pulisce il terreno dalle infestanti, evitando la competizione idrica e nutrizionale. Nei terreni siccitosi, si utilizza anche per evitare che le infestanti, secche, provochino incendi. Si effettua sia in autunno che in primavera/estate, intervenendo a circa 10/15 cm di profondità.
I vantaggi sono: Eliminazione erbe infestanti; Miglior infiltrazione acqua meteorica; Interramento di concimi organici e minerali; Eliminazione della competizione idrica e nutrizionale; Minor sviluppo di patogeni presenti in prossimità delle radici, ed anche in prossimità del colletto delle piante.
Gli svantaggi sono: Disseccamento degli strati superficiali del terreno; Compattazione del suolo e formazione della suola di lavorazione; Meccanizzazione ostacolata, soprattutto in collina ed in periodi piovosi; Danni meccanici alle radici, soprattutto nella gestione sulla fila.
Inerbimento: Con questa tecnica si prevede di lasciare il cotico erboso sotto l’arboreto, sia sulla fila che tra le file, sfalciandola e lasciandola sul posto. Può essere totale o parziale, naturale o artificiale e temporaneo o permanente.
I vantaggi sono: Contenimento parziale della flora infestante; Miglior infiltrazione dell’acqua meteorica; Nessun problema durante le altre operazioni colturali; Aumento della sostanza organica, macro e micro elementi; Controllo dell’erosione.
Gli svantaggi sono: Competizione idrica e nutrizionale; Problemi di sfalcio sulla fila; Può ospitare patogeni.
Diserbo: Solo negli ultimi anni si è sviluppata in frutticoltura, anche se in agricoltura biologica è vietato. Il diserbo è consigliato sulla fila, ma non sull’interfila.
Esistono diverse modalità di azione dei diserbanti tra cui:
•Prodotti residuali che si distribuiscono sul terreno durante l’inverno e vengono assorbiti per via radicale.
•Prodotti sistemici che si distribuiscono durante la fase vegetativa, vengono assorbiti attraverso il contatto con le foglie e vengono traslocati all’interno dell’infestante, uccidendola (glifosate no selettivo)
•Prodotti disseccanti che disseccano la parte che toccano della pianta infestante.
•Prodotti ormonici che entrano in circolo e squilibrano il sistema ormonale della pianta facendola morire.
•Prodotti antigerminello che inibiscono la germinazione.
Pacciamatura: Non è mai impiegata tra le file ma solamente sulla fila, e, nei frutteti, solamente durante i primi anni d’impianto. Se si utilizzano materiali biodegradabili, si mantengono finché non si degradano. Se si utilizzano materiali plastici conviene rimuoverli dopo qualche anno.
La migliore gestione è quella che integra le diverse tecniche di gestione del suolo: Diserbo sulla fila e inerbimento tra le file; Lavorazioni sulla fila e inerbimento tra le file.
Potatura
Consiste nel correggere la crescita naturale della chioma per evitare l’ombreggiamento delle parti interne e assicurare un equilibrio tra l’aspetto vegetativo e quello riproduttivo della pianta. Scopi complementari della potatura:• Ottimizzare il LAI;
• Ridurre il più possibile la fase improduttiva;
• Rendere costanti le rese produttive;
• Rendere omogenea la fruttificazione.
La potatura ordinaria si suddivide in tre fasi fondamentali:
• La potatura di trapianto: riduzione della chioma per poter equilibrare il rapporto radici-foglie.
• La potatura di allevamento: per avere un equilibrio tra aspetto vegetativo e riproduttivo.
• La potatura di produzione: mantenere costante equilibrio tra aspetto vegetativo e riproduttivo.
I principali tipi di potatura straordinaria sono:
• La potatura di riforma: scopo di cambiare la forma di allevamento della pianta.
• La potatura di ringiovanimento: fatta su piante senescenti vicine alla fine del ciclo colturale, consiste in una capitozzatura che stimola l’emissione di nuovi rami giovani.
• La potatura di risanamento: scopo di asportare parti di tronco, rami o branche malate.
La potatura agisce interferendo con alcuni meccanismi fisiologici naturali. Bisogna ricordare che i fattori produttivi e le tecniche di coltivazione che su di essi agiscono hanno un effetto diverso sull’accrescimento degli organi vegetativi della pianta e sullo sviluppo di quelli riproduttivi.
Per prevenire la dominanza apicale nei rami e permettere alle gemme sottostanti di svilupparsi, si può agire in due modi: tagliando l’apice vegetativo (cimatura) o facendo assumere ai rami una posizione orizzontale o ricurva.
A seconda dell’epoca di esecuzione, la potatura può essere classificata in due tipologie:
• Potatura secca: effettuata durante i mesi invernali. L’inizio dell’attività del sistema radicale è dato da una fuoriuscita di liquido detto pianto.
• Potatura verde: durante il periodo primaverile-estivo.
La potatura tradizionale, che comporta il taglio, parziale o completo, di un certo numero di rami, viene distinta in diverse tipologie:
• Potatura ricca: si lasciano molte gemme per ettaro.
• Potatura povera: si lasciano poche gemme per ettaro.
• Potatura lunga: si lasciano alcuni rami senza tagliarli mentre altri vengono tagliati alla base.
• Potatura corta: si tagliano la maggior parte dei rami lasciando poche gemme.
• Potatura mista: si fa un mix tra le due potature precedenti.
In alternativa al taglio dei rami vengono eseguite altre operazioni:
• Incisione anulare: si asporta un anello di corteccia fino al tessuto verde.
• Incisione trasversale: eseguita su un ramo sopra una gemma x stimolare il germogliamento.
• Taglio del caporale: si segue durante la potatura di allevamento in cui si asporta una porzione di corteccia a forma di V
• Curvatura: piegatura a forma di arco di un ramo.
• Piegatura: inclinare una branca oppure un ramo.
• Inclinazione:
Durante il ciclo annuale delle piante da frutto vengono eseguite numerose operazioni complementari alla potatura:
• Cimatura: asportazione dell’apice dei germogli.
• Raschiatura: asportazione della parte più esterna e morta della corteccia
• Asportazione dei rami anticipati: i rami vengono chiamati cacchi nelle piante da frutto e femminelle nella vite.
• Speronatura: energico raccorciamento fino a 2/3 gemme dei rami.
• Spollonatura: asportazione dei polloni.
• Taglio di ritorno: operazione di potatura secca che consiste nel taglio di una branca.
• Torsione: operazione di potatura secca con la quale si flette un ramo di eccessivo vigore.
Potatura di allevamento
Dare alla chioma della pianta una forma razionale e regolare è importante per diverse ragioni: si evita l’ombreggiamento delle parti più interne della chioma; si previene la creazione di un eccessivo affastellamento di foglie in certe zone della pianta; si favorisce la distribuzione più regolare sulla pianta dei rami fruttiferi.In molti casi nei frutteti moderni è necessario realizzare una struttura di sostegno per le piante, con un duplice scopo: indirizzare e mantenere nella posizione voluta i rami; sostenere la pianta stessa nel caso in cui l’ancoraggio al suolo non sia adeguato.
Le forme di allevamento principali delle piante da frutto si possono classificare nelle seguenti categorie:
• Forme in volume espanso: Le principali forme di allevamento in volume espanso sono il vaso emiliano (usato per le drupacee ma anche melo, fico, kaki), la piramide (usata per pero e kaki; forma costituita da un tronco lasciato crescere a tutta cima con aggiunta di 3 palchi di branche) e il globo.
• Forme in volume compatto: fusetto (simile alla piramide ma di dimensioni ridotte), spinelbusch (simile al fusetto ma differente per direzione delle branche) e slender spindle (+ semplice dello spindelbusch ma differente perché sul fusto sono inserite a spirale delle corte ranche primarie)
• Forme appiattite tradizionali: palmetta regolare usata soprattutto per le pomacee, è costituita da un tronco sul quale vengono inseriti tra palchi di branche distanziate tra di loro.
• Forme appiattite moderne: palmetta irregolare semilibera a tutta cima (simile a palmetta regolare ma di dimensioni più ridotte), bandiera (scheletro dell’albero costituito da un asse principale inclinato con graduazione variabile), l’ipsilon (x olivo, il tronco di divide in due branche portanti che si divaricano a forma di Y) e bibaum (- materiale vegetale, risparmio sui costi. Scopo di realizzare frutteti ad alta densità con la metà delle piante).
Potatura di produzione: può essere eseguita durante il periodo vegetativo, sotto forma di potatura verde, quando svolge diversi scopi: eliminare rami anticipati; eliminare rami deperiti o ammalati; diradare le foglie.
Diradamento dei frutti: può essere effettuato utilizzando diverse tecniche come:
• Diradamento manuale: eliminando in modo razionale l’eccesso frutti malformati, pezzatura minore o troppo vicini tra loro. Elevato costo manodopera.
• Diradamento ormonale: effettuato irrorando specifici fitoregolatori a base di auxine. Ha costi più contenuti.
• Diradamento meccanico: con macchine scuotitrici. Costo minore rispetto a quello manuale.
La raccolta Consiste in un complesso di operazioni coordinate: il distacco dei frutti dalla pianta; il convogliamento dei frutti nei cassoni di raccolta; l’eventuale cernita dei frutti sul posto; il trasporto dei cassoni al centro aziendale.
• Raccolta manuale: costi molto elevati, dovuto al notevole numero di ore di lavoro per realizzarla.
• Raccolta meccanizzata: utilizzata per frutta a consumo fresco, si usano macchine agevolatrici.
• Raccolta meccanica: costituita da macchina scuotitrice, sistema di intercettazione frutti caduti e macchine e strutture x movimentazione frutta raccolta.
Domande da interrogazione
- Qual è l'importanza dell'irrigazione per le piante da frutto?
- Quali sono le tecniche di gestione del suolo menzionate nel testo?
- Quali sono gli scopi principali della potatura nelle piante da frutto?
- Quali sono le forme di allevamento delle piante da frutto descritte nel testo?
- Quali metodi di diradamento dei frutti sono discussi nel testo?
L'irrigazione è essenziale per la crescita delle piante, poiché un deficit idrico può ridurre le rese e la qualità dei frutti, mentre un eccesso può causare ristagni idrici e problemi di qualità come il cracking.
Le tecniche di gestione del suolo includono lavorazioni, inerbimento, diserbo e pacciamatura, ognuna con i propri vantaggi e svantaggi per la salute e la produttività del terreno.
La potatura mira a ottimizzare il LAI, ridurre la fase improduttiva, rendere costanti le rese produttive e omogenea la fruttificazione, mantenendo un equilibrio tra crescita vegetativa e riproduttiva.
Le forme di allevamento includono forme in volume espanso come il vaso emiliano e la piramide, forme in volume compatto come il fusetto, e forme appiattite tradizionali e moderne come la palmetta regolare e l'ipsilon.
Il diradamento dei frutti può essere manuale, ormonale o meccanico, ognuno con costi e modalità operative differenti per ottimizzare la qualità e la quantità del raccolto.