Concetti Chiave
- I concimi organici, derivati da residui animali e vegetali, reintegrano nel terreno gli elementi consumati dalle colture precedenti.
- L'humus, prodotto dalla decomposizione della materia organica, migliora la struttura del suolo rendendolo più poroso e adatto all'assorbimento di acqua.
- Il processo di decomposizione dell'humus libera anidride carbonica, migliorando l'assorbimento di nutrienti e favorendo la fotosintesi nelle piante.
- Il letame, concime organico comune, contiene azoto, fosforo, potassio e calcio ed è spesso integrato con concimi chimici.
- È importante evitare miscele di concimi che possono causare reazioni chimiche indesiderate, come letame con nitrato di calcio o calce.
Concimi organici
Si definisce concime organico il concime costituito dai vari residui di origine animale e vegetale. Il loro scopo e di reintegrare nel terreno gli elementi che sono stati consumati dalle colture precedenti.
Il materiale organico che viene a trovarsi nel terreno subisce delle trasformazioni chimiche molto complesse e dà origine ad una sostanza soffice e nerastra, chiamata humus. L’humus è in grado di assorbire grandi quantità d’acqua e, contemporaneamente, è molto permeabile. Pertanto, esso migliora notevolmente le caratteristiche fisiche del terreno sia di quelli troppo compatti e quindi impermeabili, sia di quelli troppo permeabili, come i terreni in cui è presente un eccesso di sabbia.
L’humus accresce la porosità del terreno, è scarsamente adesivo per cui favorisce il lavoro agricolo e durante i vari processi di decomposizione libera anidride carbonica che sciogliendosi nell’acqua che circola nel terreno la rende più adatta a scomporre certi composti utili che altrimenti le radici non potrebbero assorbire. Inoltre una parte dell’anidride carbonica sfugge dal terreno, circola nell’aria e viene captata dalle foglie rendendo così più attiva la funzione clorofilliana. È quella che si chiama “la concimazione dell’aria”. Infine il colore nerastro dell’humus favorisce il riscaldamento del suolo.
Il letame è il concime organico più comune. Esso è costituito dalla paglia mescolata alle deiezioni liquide e solide degli animali. Prima di essere impiegato deve maturare nell’apposita concimaia dove esso subisce numerose e complesse trasformazioni chimiche. Se la concimaia si trova all’aperto occorrono sei mesi per la maturazione, se invece ha una chiusura ermetica sono sufficienti sessanta giorni. Nel letame si ritrovano i seguenti quattro elementi nutritivi: azoto, fosforo, potassio e calcio, gli stessi presenti nelle piante. Per esempio: una tonnellata di letame contiene 7 chilogrammi di calce, 5 chilogrammi di azoto, 5 chilogrammi di potasso e 3 chilogrammi di anidride fosforica. Come si può notare, il contenuto nutritivo del letame è piuttosto basso per cui, di solito, esso è integrato con concimi chimici, specialmente fosfatici. Esso è molto adatto per le culture preparatrici, cioè quelle che preparano il terreno per le coltivazioni che seguiranno, cioè granoturco, barbabietola, patata e fava. Tuttavia, non tutti i concimi possono essere mescolati poiché la miscela di alcuni con altri potrebbe provocare reazioni chimiche con perdita di elementi fertilizzanti. Per esempio: non devono mai essere mescolati:
• letame e nitrato di calcio o calce
• calce e perfosfati
• calciocianamide, perfosfati e nitrato di sodio
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo dell'humus nel miglioramento del terreno?
- Quali sono i componenti principali del letame e quanto tempo richiede la sua maturazione?
- Perché è importante evitare di mescolare certi concimi?
L'humus migliora le caratteristiche fisiche del terreno, accresce la porosità, favorisce il lavoro agricolo e libera anidride carbonica, che aiuta la decomposizione di composti utili e la funzione clorofilliana.
Il letame è composto da paglia e deiezioni animali, contenente azoto, fosforo, potassio e calcio. La maturazione richiede sei mesi all'aperto o sessanta giorni in una concimaia ermetica.
Alcuni concimi non devono essere mescolati perché possono provocare reazioni chimiche che portano alla perdita di elementi fertilizzanti, come nel caso del letame con nitrato di calcio o calce.