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Concetti Chiave

  • L'agricoltura ecologica utilizza tecniche che aumentano la fertilità naturale del suolo e promuovono la biodiversità, evitando fertilizzanti e pesticidi chimici.
  • Questa forma di agricoltura è sostenibile, adattabile ai cambiamenti ambientali e supporta lo sviluppo di prodotti locali, rendendola adatta anche alle regioni più povere.
  • Le strategie ecologiche includono la lotta biologica, che utilizza organismi naturali come antagonisti per controllare i parassiti, favorendo predatori naturali come insetti e uccelli entomofagi.
  • La competizione intra-specifica si avvale di feromoni e tecniche come le trappole e l'autocidio per controllare la popolazione di insetti dannosi attraverso la riduzione degli accoppiamenti.
  • Nonostante i benefici ambientali, la lotta biologica presenta limitazioni in termini di efficacia e costi, spesso richiedendo l'integrazione con metodi chimici per risultati ottimali.

Indice

  1. Ambiente - Agricoltura ecologica
  2. Quali sono le strategie di questa forma di agricoltura?
  3. Strategie basate sulla competizione interspecifica
  4. Strategie basate sulla competizione intra-specifica

Ambiente - Agricoltura ecologica

L’agricoltura è alla base del sostentamento dell’umanità, ma lo sfruttamento del suolo per usi agricoli altera profondamente gli ecosistemi, analogamente ad fattori antropici che hanno influito e influiscono sugli equilibri della biosfera. Dal momento che non è possibile e non è utile eliminare l’agricoltura, è necessario allora arrivare all’utilizzo di tecniche agricole che sfruttino al massimo la naturale fertilità del suolo, favorendola con interventi limitati e promuovendo la biodiversità. Ciò che viene attuato dall’agricoltura convenzionale è normalmente il contrario di quanto appena detto: la produttività del suolo, infatti, viene enormemente potenziata con concimi artificiali e altri interventi di larga portata, mentre la biodiversità è gradualmente ridotta, selezionando o addirittura creando artificialmente (come nel caso degli organismi geneticamente modificati) un ristretto numero di specie ritenute più idonee per il mercato. Per questo motivo si è gradualmente affermata negli ultimi decenni una forma di agricoltura alternativa, definita con vari termini: agricoltura biologica, agricoltura or-gamica, eco-agricoltura o agricoltura ecologica. Sebbene la definizione «agricoltura biologica» sia probabilmente la più usata, è in realtà impropria: tutta l’agricoltura, in fatti, basandosi su processi di produttività di organismi viventi, è «biologica». L’agricoltura ecologica è una pratica o un sistema agricolo che prevede il solo utilizzo di sostanze naturali ed esclude l’uso di composti chimici non presenti in natura, quali fertilizzanti, pesticidi, diserbanti. Per quanto riguarda i concimi, nell’eco-agricoltura il suolo è nutrito esclusivamente con sostanze organiche e difende le piante dagli attacchi di parassiti favorendo lo sviluppo dei loro competitori naturali. Diversamente dall’agricoltura convenzionale, l’agricoltura ecologica si fonda su un modello di sviluppo pensato per durare nel tempo e che sia in grado di adattarsi ai cambiamenti ambientali. Tutela inoltre la biodiversità, recuperando e favorendo lo sviluppo dei prodotti tipici del luogo. L’eco-agricoltura, essendo un’agricoltura a basso costo basata sulle risorse locali, è applicabile con facilità anche nelle regioni più povere del pianeta. L’agricoltura ecologica è ufficialmente regolamentata in Europa a partire dal 1991.

Quali sono le strategie di questa forma di agricoltura?

Nell’ambito dell’eco-agricoltura, fra le tecniche più interessanti dal punto di vista ecologico vi sono senz’altro le cosiddette strategie di lotta biologica. Esse si basano sulla conoscenza degli organismi infestanti e dei loro predatori e parassiti. La lotta biologica è incentrata dunque su un concetto chiave dell’ecologia, quello di competizione. Il fenomeno della competizione è assai diffuso in natura. Due o più individui della stessa specie possono competere per moltissime cose: un rifugio, un partner, una fonte d’acqua, del cibo e altro ancora. Individuiamo così due tipi di competizione: la competizione intraspecifica e la competizione interspecifica. Le strategie di lotta biologica sfruttano entrambi questi tipi di competizione.

Strategie basate sulla competizione interspecifica

Queste tecniche sfruttano l’uso di antagonisti naturali. In ogni ambiente, infatti, un organismo ha «nemici» che ne limitano la crescita. Tali tecniche richiedono una conoscenza accurata della catena alimentare tipica di un certo ecosistema. Ad esempio, gli insetti che divorano le piante, detti fitofagi, vengono a loro volta mangiati da insetti carnivori, detti entomofagi. Molte tecniche di lotta biologica si basano innanzitutto sulla «mobilitazione» degli entomofagi, alleati dell’agricoltore nella difesa delle colture contro i fitofagi. Gli insetti utili vengono allevati, moltiplicati e commercializzati dalle biofabbriche e venduti all’agricoltore, che li distribuisce nei campi e nelle serre al momento del bisogno. Oltre agli insetti entomofagi, possono essere impiegati uccelli entomofagi e agenti patogeni (funghi, batteri, virus). Un esempio classico è quello del Bacillus thuringiensis, un batterio in grado di produrre una tossina letale per le larve di molti insetti parassiti.

Strategie basate sulla competizione intra-specifica

Tra le tecniche utilizzate in questo ambito, troviamo le cosiddette trappole a feromoni. I feromoni sono sostanze usate nella comunicazione tra insetti di una stessa specie. I feromoni sessuali vengo-no utilizzati nella lotta biologica per realizzare vere e proprie «trappole» nelle quali i maschi di specie dannose, attratti dai feromoni femminili, vengono catturati riducendo al minimo gli accoppiamenti. Un’altra strategia basata sui feromoni sessuali è quella del disorientamento: un’inondazione di tali sostanze rende più difficile per i maschi intercettare le femmine e quindi accoppiarsi. Diversamente, la tecnica dell’autocidio si basa sull’immissione di maschi sterili che entrano in competizione con quelli fertili, riducendo il numero di accoppiamenti efficaci nella produzione di prole. Nonostante l’evidente vantaggio della lotta biologica in termini di impatto ambientale, l’insieme di queste tecniche non è ancora sufficiente di per sé a garantire risultati adeguati ai ritmi produttivi dell’agricoltura moderna. Tra le principali limitazioni troviamo:

  • difficoltà di controllare tutti gli organismi dannosi;
  • possibilità che l’intervento non riesca ad annullare completamente i danni;
  • durata eccessiva dei tempi necessari a ottenere risultati apprezzabili;
  • successo limitato in ambienti aperti e non controllati;
  • alti costi dei materiali utilizzati.
  • Per tutti questi motivi, la lotta biologica viene normalmente affiancata dalla lotta chimica in quella che va complessivamente sotto il nome di lotta integrata.

    Domande da interrogazione

    1. Qual è l'obiettivo principale dell'agricoltura ecologica?
    2. L'agricoltura ecologica mira a utilizzare tecniche che sfruttano la naturale fertilità del suolo, promuovendo la biodiversità e riducendo l'uso di composti chimici artificiali.

    3. Quali sono le principali differenze tra agricoltura convenzionale ed ecologica?
    4. L'agricoltura convenzionale utilizza concimi artificiali e riduce la biodiversità, mentre l'agricoltura ecologica si basa su sostanze naturali e promuove la biodiversità.

    5. Come funziona la lotta biologica nell'eco-agricoltura?
    6. La lotta biologica sfrutta la competizione tra organismi, utilizzando antagonisti naturali come insetti entomofagi e agenti patogeni per controllare i parassiti.

    7. Quali sono le strategie basate sulla competizione intra-specifica?
    8. Le strategie includono l'uso di trappole a feromoni e tecniche come il disorientamento e l'autocidio per ridurre gli accoppiamenti tra insetti dannosi.

    9. Quali sono le limitazioni della lotta biologica?
    10. Le limitazioni includono difficoltà nel controllo completo dei danni, tempi lunghi per risultati, successo limitato in ambienti aperti e alti costi dei materiali.

    Domande e risposte