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AUTOMONITORAGGIO E AUTOREGOLAZIONE NELLO STUDIO.
Si scelgono strategie per la distribuzione del tempo di studio, ciò avviene in base alla
facilità percepita e oggettiva di un dato compito. [EOL e JOL].
I concetti più difficili sono ritenuti tali anche dopo che sono stati studiati, quindi spesso
non vengono ricordati bene anche se sono stati studiati per un tempo più lungo.
Se si studia in poco tempo, invece, il materiale è più semplice.
Studio di MATERIALE COMPLESSO. Venne effettuato un esperimento il quale ha
dimostrato l’utilità di parole chiave, ma solo se prodotte in differita.
Un altro studio ha dimostrato che le migliori conoscenze erano di chi aveva studiato in
modo più approfondito, non per più tempo. 09/02/2015
EFFETTO DELL’IPERCORREZIONE: quando un bambino è sicurissimo della propria
risposta e poi si rivela sbagliata. Egli se la ricorderà sicuramente più facilmente degli altri
errori [per effetto sorpresa].
STRATEGIE DI STUDIO.
Solitamente è un’attività intenzionale. Consiste nel selezionare delle informazioni che
vengono trasferite nella memoria di lavoro e di archiviarle nella memoria a lungo termine.
Lo studio coinvolge le conoscenze dello studente, più ampia è la familiarità dello
studente con i contenuti in oggetto di studio, minori sono le risorse che deve utilizzare.
STRATEGIE DI RIPETIZIONE.
Servono a selezionare le parti più importanti di un testo trasferendole nella memoria di
lavoro per acquisirle. Il livello di elaborazione delle informazioni rimane abbastanza
superficiale.
Per trasformare e riorganizzare le parti importanti si usano tali modalità di studio:
LEGGERERILEGGERE: facilita soprattutto il ricordo di informazioni fattuali. La
1. rilettura implica un cambiamento qualitativo nel processo di studio.
SOTTOLINEARE: molto utilizzata, consiste nella selezione delle parti considerate più
2. importanti a cui fare riferimento quando si rilegge. Sembra funzionare soprattutto nei
casi in cui i testi sono difficili.
COPIARE: fare annotazioni ai margini del testo o in un foglio separato. Fissare dei
3. commenti che servano a connettere le informazioni lette con quelle che sono già
state elaborate. È una strategie poco efficace se viene fatto oggetto di studio solo il
materiale annotato.
MEMORIZZARE: quando il materiale non può accompagnarsi a una
4. rappresentazione iconica esiste la possibilità di fare ricorso alle mnemotecniche
[procedure cognitive che utilizzano sequenze prestabilite di processi di memoria
permettendo di ottimizzare il ricordo]:
METODO DEI LOCI: consiste, in fase di codifica, nel selezionare una serie di luoghi
familiari lungo un percorso, costruendo uno schedariobase, e nell’associare a ogni
luogo una parola da ricordare tramite un’immagine. In fase di recupero basta ripercorrere
i luoghi scelti per ritrovare le immagini e le parole corrispondenti.
METODO DEL CONCATENAMENTO: prevede la creazione di un’immagine della prima
parola, un’immagine della seconda da concatenare alla prima in modo interattivo e così
via. 09/02/2015
METODO FONETICO: ricorre a uno schedariobase costituito da una serie di elementi
costruiti su una base di regole fonetiche che prevedono la trasformazione del numero
progressivo dell’elemento in una parola immaginabile che lo possa rappresentare.
Nello studio dei brani i metodi di loci, del concatenamento e fonetico risultano più efficaci
della strategia verbale di ripetizione. Il metodo di concatenamento è più efficace di quello
dei loci se il materiale di apprendimento viene presentato in forma scritta.
STRATEGIE DI ELABORAZIONEORGANIZZAZIONE.
Selezionare le informazioni più importanti trasformandole ed integrandole:
PRENDERE APPUNTI O NOTE: scrivendo si registrano le idee più facilmente nella
1. memoria, così come la lettura o il ripasso di quello che si è scritto agevolano
l’archiviazione del materiale. 09/02/2015
PORSI DOMANDE: prima, durante e dopo aver letto il brano, in quanto favorisce
2. l’elaborazione e il consolidamento.
RIASSUMERE: si integrano processi di lettura e scrittura per decidere quali sono le
3. informazioni importanti. Le abilità riassuntive si acquisiscono relativamente tardi.
SINTETIZZARE I TESTI: sintesi scritta di diversi testi sullo stesso argomento.
4. SCRIVERE I TESTI: scrivere un testo mentre si studia serve per riformulare chiarire,
5. arricchire le proprie conoscenze. Langer e Applebee al termine della loro ricerca
sostenevano che:
Compiti di scrittura diversi portano ad apprendimenti diversi.
Le attività basate sulla scrittura portano ad un apprendimento migliore rispetto alle altre.
Gli effetti della scrittura sull’apprendimento sono specifici.
I vari compiti di scrittura si differenziano per ampiezza, profondità. Ecc ecc.
SCHEMATIZZARE: costruendo mappe concettuali che rendono più visibili i
6. collegamenti tra concetti. Per riflettere che no si parla di unità isolate ma di concetti
interconnessi. Lo studio è anche metacognizione; sapere quando, dove e come
ricordare. Inoltre p bene ricordare il peso sempre presente di emozioni e motivazioni.
PROGRESSO NELLE ABILITA’ DI STUDIO.
Progredendo nella carriera scolastica le abilità migliorano e la comprensione è sempre
meno superficiale.
I progressi nelle COMPETENZE li abbiamo tra i 10 e 18 anni:
Utilizzazione spontanea di strategie elaborative.
• Certe strategie si usano solo se si hanno adeguate risorse cognitive.
• Alcune strategie sono utilizzate solo dai più grandi.
• Tendenza maggiore a trasferire strategie apprese.
• Coordinazione maggiore tra strategie e conoscenze.
• Competenza metacognitiva che migliora. La mancanza motivazionale interferisce
• negativamente con lo studio.
Cornoldi e De Beni hanno definito le condizioni di efficacia di un insegnamento:
Spiegazione dettagliata.
• 09/02/2015
Esemplificazioni d’uso.
• Sollecitare i commenti.
• Rafforzamento dell’uso di strategie.
• Insegnato l’uso della strategia.
•
Saper studiare significa conoscere le STRATEGIE. Nonostante ciò non esiste IL metodo,
ognuno deve trovare quello adatto a sé.
RILEVARE LE ABILITA’ DI STUDIO.
Sono utili i QUESTIONARI per vedere la percezione dello studente del suo studio.
09/02/2015
VIII. APPRENDERE STRATEGIE E ABILITA’: METACOGNIZIONE E
MATEMATICA.
La metacognizione è profondamente implicata nell’apprendimento della matematica.
CREDENZE SULLA MATEMATICA.
Tra gli studenti è emerso che possiedono delle credenze nutrite dalla consueta pratica
didattica:
I problemi di matematica hanno una sola risposta corretta.
• Esiste un unico modo corretto di soluzione.
• Gli studenti normali non possono capire la matematica ma possono solo
• memorizzarla.
La matematica è un’attività solitaria.
• Chi capisce la matematica in classe è capace di risolvere tutti i problemi.
• La matematica di scuola è lontana dal mondo reale.
• La matematica è quasi solo calcolo.
• L’obiettivo è arrivare alla risposta.
•
Secondo Silver gli studenti che considerano importante comprendere la struttura di un
problema, hanno abilità migliori nella risoluzione.
Poli e Zan definiscono quattro categorie di alunni in base alle credenze sui problemi:
FORMALISTI: si appellano alla forma di un testo [presenza di numeri o domande].
1. STRUTTURALI: un problema è una situazione risolvibile con la matematica. In
2. questa categoria rientrano i migliori risolutori.
OPERATIVI: si concentrano sulle operazioni matematiche da svolgere.
3. PRAGMATICI: guardano a elementi contingenti.
4.
Un aspetto importante della competenza matematica è dato dalla COMPETENZA
STRATEGICA e di conseguenza dalla consapevolezza metacognitiva, la quale implica il
sapere quale strategia applicare e quando farlo.
Scuola primaria: hanno più successo i bambini che usano la metacognizione ma non
riescono ancora ad applicarla nel corso del processo.
Assai influenzata dall’ansia è la metacognizione.
Per migliorare la competenza metacognitiva in matematica si da grande importanza alle
discussioni in classe per risolvere i problemi.
Per avere buone competenze strategiche nella soluzione di problemi matematici bisogna
essere anche consapevoli della loro utilità per raggiungere certi obiettivi. 09/02/2015
IX. APPRENDERE E APPRENDERE MEGLIO. 09/02/2015
L’esito dell’apprendimento non è costituito solo da conoscenze dichiarative e procedurali,
ma anche da capacità di previsione, pianificazione, monitoraggio, autoregolazione.
Bisogna anche saper lavorare con le conoscenze.
APPRENDIMENTO ESPERTO E AUTOREGOLAZIONE.
La ricerca ha documentato che chi riesce ad apprendere bene si serve di quattro tipi di
conoscenza:
CONOSCENZA SU DI SE’.
1. CONOSCENZA SUL COMPITO.
2. CONOSCENZA SULLE VARIE STRATEGIE POSSIBILI.
3. CONOSCENZA SUL CONTENUTO/ARGOMENTO.
4.
Uno studente AUTOREGOLATO è capace di autoregolazione, autorinforzo e
autocontrollo delle proprie azioni di apprendimento. Sa scegliere la strategia giusta
perché è internamente motivato.
METAMOTIVAZIONE_ sapersi autoregolare nell’apprendimento implica anche non
soccombere a queste reazioni emozionali.
LA NOZIONE DI COMPETENZA.
Pellerey ha precisato che la competenza è un insieme integrato di conoscenze, abilità,
atteggiamenti richiesti per svolgere in modo efficace un compito. La competenza è
anche frutto della storia personale di un individuo, si tratta di uno stato interno attivato
che comprende anche reazioni emozionali e umore.
COMPETENZA ESPERTA_ è per distinguere quella degli esperti da quella dei
principianti.
Non si può inferire una competenza, specialmente se complessa da una singola.
Competenza e prestazione sono due aspetti da distinguere con attenzione.
UN MODELLO DI APPRENDIMENTO IN UN DOMINIO: INTERAZIONI TRA CONOSCENZE,
STRATEGIE E INTERESSE.
Un modello di apprendimento centrato sulle interrelazioni tra fattori cognitivi,
metacognitivi e motivazionali che intende descrivere e spiegare il cammino verso la
competenza è il MODEL OF DOMAIN LEARNING. Nel quale la progressione dell’essere
inesperti all’essere esperti in un dominio è articolata in diverse fasi: 09/02/2015
ACCLIMATION: caratterizzata da conoscenza scarsa e frammentata del dominio.
1. Strategie di più basso livello.
COMPETENCE: conoscenza organizzata in modo più coerente intorno a concetti
2. fondamentali.
PROFICIENCY: conoscenza ricca e ben integrata su tutt