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TP TA
caratteristica del testo non sia più l'equivalenza, bensì l'adeguatezza. Il testo tradotto,
allora, funzionerà in rapporto alle esigenze e aspettative del pubblico d'arrivo, più che in
rapporto al .
TP
L'atto del tradurre comporta il confronto tra due sistemi linguistici diversi ma anche tra
due culture diverse. E' proprio nel continuo combinarsi di fattori linguistici ed
extralinguistici che va individuata la complessa natura della traduzione. Al suo interno,
come tutte le altre discipline, essa presenta tendenze, teorie, posizioni contrastanti: il
risultato è una varietà di approcci, che privilegiano di volta in volta diversi aspetti del testo.
Si può quindi definire la traduzione come un processo mediante il quale una viene
LP
resa in una , in modo che il significato veicolato dalle due lingue sia il più possibile
LA
simile, in un quadro di sostanziale equivalenza.
Il duplice trasferimento (interlinguistico e interculturale) comporta inevitabilmente una
modificazione dell'enunciato primario. La portata dell'intervento del traduttore, però, può
essere più o meno ampia. Esistono dei concetti distinti, che contengono però svariate
posizioni intermedie. Essi sono:
strategia impostata in funzione del pubblico di arrivo; il diventa
1. ADATTAMENTO: TP
un elemento secondario, perciò il testo vedrà dei consistenti cambiamenti rispetto
all'originale. riproduce aspetti semantici, etimologici e temporali del . Un
2. TRADUZIONE-CALCO: TP
caso estremo di questo tipo di traduzione è Nabokov.
3. rispetta le particolarità formali del conformandosi però
TRADUZIONE LETTERALE: TP
agli usi grammaticali contenuti nella . Un tipo di trad. lett. è la traduzione parola
LA
per parola che traspone nel gli elementi del senza modificarne l'ordine.
TA TP
L'opera originale ha una sua struttura di partenza, caratterizzata da contenuto semantico e
contorno formale, il cui ponte è una fase intermedia in cui si realizzano l'interpretazione e
la conglomerazione di elementi appartenenti ad ambiti linguistico-culturali differenti.
Esiste anche un ulteriore problema, rappresentato dall'intraducibilità linguistica,
determinata dal dato di fatto dell'intraducibilità culturale. Questa convinzione è fondata
sul principio che il termine "significato" non comprende solo il senso di "fatto di lingua",
ma piuttosto quello di "atto di parola". La traduzione, allora, realizzerà una sostituzione e
non un trasferimento di significati, tuttavia è proprio da questo procedimento che nasce
l'abusato stereotipo di traduttore-traditore: la traduzione, pur con tutti i suoi limiti, resta
irrinunciabile perché risponde alle esigenze comunicative di un mondo non ancora
conquistato, in cui difficilmente si diffonderà una lingua "globale".
● L'aspetto pragmatico è particolarmente importante negli studi traduttivi ed è proprio da
questo che parte Peter Newmark per la sua proposta di ridurre a due metodi la gamma di
approcci traduttivi. Si parla di: mira a rendere l'esatto significato contestuale del
1. TRADUZIONE SEMANTICA: TP
2. mette in atto il trasferimento di elementi linguistici
TRADUZIONE COMUNICATIVA:
stranieri nella e cultura di arrivo, cercando di avvicinarsi sempre di più all'effetto
LA
che scaturisce il testo nella .
LP
Il traduttore è costretto, a volte, a scendere a compromessi, mettendo in atto interventi di
varia natura sul che possono comportare: impoverimento o perdita (a livello sia
TP
semantico che linguistico), ridondanza o acquisizione (introduce uno o più termini rispetto
al ), uso di procedimenti come le compensazioni (per ovviare ad eventuali perdite di
TP
significato, recuperando almeno parte dell'effetto del testo originale). Per mezzo di questo
costante adeguamento, che mira ad un effetto simile all'originale, egli deve essere in grado
di trasmettere al pubblico di arrivo la globalità del significato testuale (questo appare utile
soprattutto nel caso di testi non letterari). Inoltre, nell'atto di traduzione si deve tenere
conto anche del rapporto esistente tra testo e contesto: il traduttore deve scegliere se
focalizzarsi di più sul (rispettando funzione originale) o sul (rispettare le esigenze dei
TP TA
lettori). Questo deve essere deciso in base alla funzione del testo e alla sua tipologia.
● Il rapporto tra e muta con il variare delle situazioni e potrà essere:
TP TA
1. sincronico per epoca e contesto culturale, ma diverso per lingua;
2. sincronico per epoca, ma diverso per contesto culturale e lingua;
3. diverso sia per epoca, sia per sistema linguistico-culturale.
Questo spiega perché gli studi sulla traduzione devono poter contare su competenze ampie.
Anche la creatività, inoltre, ha iniziato a diventare un concetto molto significativo per la
traduzione (oltre alla fedeltà), poiché viene sempre più accettato il principio
dell'impossibilità di riprodurre l'unità ideale di un'opera letteraria scaturita dall'equilibrio
fra forma e contenuto. Anzitutto, si impone la necessità di approfondire la comprensione
del testo, che precede l'approccio traduttivo, individuando gli elementi che lo
caratterizzano (i quali dovranno avere corrispondenza nel testo tradotto). Il traduttore si
trova in un delicato equilibrio tra autore e lettore. Si arriva così alla concezione di
linguaggio del traduttore, che non dovrà stravolgere la tipologia espressiva dell'autore, il
suo idioletto, ma non dovrà neanche essere stravolto in nome di una fedeltà troppo
rischiosa se eccessiva.
● Le tesi di Saussure costituiscono un'acquisizione permanente da cui non si può
prescindere: egli distingue tra langue (parte sociale del linguaggio, esterna all'individuo) e
parole (atto individuale di volontà e intelligenza). La fase successiva è il passaggio dalla
parola/segno alla frase, poi al discorso inteso come processo comunicativo superiore
all'enunciato e alla frase. Il testo può quindi essere definito come atto di parola che prende
forma scritta. Possiamo individuare:
espressioni e locuzioni, appartenenti alla lingua, che vanno considerate come
sistema globale e possono trovare equivalenti nella ;
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usi personalizzati della lingua, scelte individuali che vanno ricondotte alla parola.
L'attenta valutazione e analisi del dato linguistico ed extralinguistico costituisce la fase
preliminare della traduzione. Il primo passo è poi l'individuazione della tipologia testuale e
di conseguenza la funzione predominante del testo. Karl Bühler vede la lingua come
sistema funzionale e distingue: orientamento sulla
1. TESTI CON FUNZIONE INFORMATIVA: LA
orientamento sull'autore, quindi
2. TESTI CON FUNZIONE ESPRESSIVA (LETTERARI):
massimo rispetto possibile per il TP
3. orientamento verso il lettore e la .
TESTI CON FUNZIONE VOCATIVA: LA
Sono proprio le caratteristiche del testo a determinare l'orientamento del traduttore e le
strategie da applicare per: creare equilibrio tra accuratezza e accessibilità (testo
informativo), mantenere componenti soggettive e autoriali (testo espressivo), mirare
all'immediata comprensione del messaggio, puntando sull'efficacia complessiva (testo
vocativo). Alla definizione della situazione specifica concorrono: le finalità del testo
tradotto, le caratteristiche del destinatario, cultura e sensibilità linguistica del traduttore.
Nel momento in cui si presentano reali difficoltà nella traduzione, si deve optare, come
suggerisce Newmark, per il male minore. Il traduttore dovrà scegliere tra soluzioni di
natura diversa:
1. soluzioni dirette, che mutuano dalla i termini non altrimenti traducibili
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(opportune quando si ha una palese intraducibilità del termine);
2. soluzioni mediante una traduzione obliqua, che consente il trasferimento inserendo
il messaggio nel lessico e nelle strutture tipiche della .
LA
Esistono degli accorgimenti grafici per l'uso di prestiti non adattati e per la formazione del
plurale:
i termini che occupano un vuoto nel lessico della non sono evidenziati, perché
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non sono più segnalati come estranei;
i termini meno diffusi sono riportati solitamente in corsivo; la formazione del
plurale segue le regole della .
LP
Il prestito si oppone quindi al calco. Per quanto riguarda la traduzione obliqua, ci sono
procedimenti proposti come soluzione:
(o ricategorizzazione): procedimento con cui una parola cambia
1. TRASPOSIZIONE
categoria grammaticale;
: ristrutturazione di un enunciato, stessa idea espressa in modo
2. MODULAZIONE
diverso; : mira a rendere con massima corrispondenza possibile la funzione del
3. EQUIVALENZA
discorso espressa nel (l'elemento interpretativo è essenziale);
TP
4. : traduzione libera, si usa nelle situazioni al limite dell'intraducibilità
ADATTAMENTO
(ad esempio quando una situazione non è conosciuta nella ).
LA
Nessuna tipologia di traduzione è del tutto esente da limiti o difetti e può succedere che
vengano meno anche degli elementi che contribuiscono alla costruzione della testualità,
cioè la coerenza semantica.
¤ ¤
ADATTAMENTO DEL TESTO: ASPETTI LINGUISTICI
● Il primo adattamento ad essere esaminato è la trasposizione, o ricategorizzazione.
Trasporre significa fare uso di equivalenti sintattici generalmente accettati, che
comportano un cambiamento di categoria grammaticale. Si può attuare sia all'interno della
stessa lingua che tra due lingue diverse. La ricategorizzazione può avere delle ripercussioni
sulla ricezione del significato e, in ambito traduttivo, è opportuno verificare che una frase
riesca a sortire lo stesso effetto in entrambe le lingue, in particolare quando si ha a che fare
con una traduzione letteraria. Gli usi linguistici non seguono regole assolute ed esclusive,
quindi per capire come e quando usare la trasposizione si deve imparare a cogliere il senso
indiretto degli enunciati. A volte, ci si trova di fronte ad una vera e propria necessità di
ricategorizzare. Il testo scritto non comunica l'intonazione, per questo si deve fare molta
attenzione al contesto in cui è contenuto il messaggio, ma non sempre sarà possibile
ottenere una perfetta equivalenza il . Il suo scopo principale, in traduzione, è dare risalto
LA
ad alcune parti, semplificare la lettura e ottenere maggior naturalezza.
In italiano, spesso si visualizza la situazione attraverso l'uso di una forma verbale,