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Oratoria democratica greca: argomenti razionali a giustificazione della linea di
condotta proposta.
Asianesimo: stile turgido, fiorito, ricco di effetti sviluppatosi nell'Asia
Minore grecizzata. A Roma ne fu esponente Ortensio.
Eloquenza della fazione aristocratica
Riserbo, eleganza, esponevano in maniera lucida e pacata, parchi di parole,
misurati nel gestire. Attraverso un'autorità discreta per specificare l'antica
appartenenza al ceto dirigente e la vocazione congenita all'esercizio del
potere.
Eleganza
• lenitas
• gravitas
• sarcasmo
• critica degenerazione costumi
• enfasi
• convincere più che commuovere
• lingua “pura”
•
Gaio Lelio (190 ca – 129 ca)
Scipione Emiliano (185 ca – 129) → il distruttore di Cartagine e vincitore di
Numanzia.
Tribunali, eloquenza e vita politica
Nel 149 dopo lo scandaloso proscioglimento di Galba venne approvata una legge
che istituiva il primo tribunale permanente (quaestio perpetua), sui reati di
concussione commessi dai magistrati preposti al governo delle province. Il
periodo successivo vide l'aumentare i tribunali in numero e competenze.
Nel frattempo, per circa 50 anni, si svolge la lotta per il controllo delle
giurie, e particolarmente per l'accesso nei processi per concussione.
Protagonisti
la classe senatoria, mirava alla supervisione sulle rendite provinciali e
• sulle attività economiche all'esterno
equites: gruppi affaristici potenti che desideravano avere mani libere
•
il monopolio dei tribunali diventò uno strumento di pressione sui governanti
romani. Qui si esercitava il controllo politico sui senatori.
Lo scontro ebbe inizio nel 123 quando Gaio Gracco, che ricercava l'appoggio dei
cavalieri, propose giurie di soli equites e inasprimento delle pene.
Spesso venivano giudicati membri del ceto dirigente, la cui eventuale rovina
coinvolgeva anche le vaste clientele. Per questo assunse rilevanza l'eloquenza
giudiziaria che poteva indurre alla condanna o all'assoluzione. Leggi II secolo
di ispirazione graccana allargarono il diritto d'accusa verso i senatori,
allargandolo anche a chi non aveva cittadinanza romana.
Il successo dell'accusa portava grandi vantaggi tra cui il conseguimento della
cittadinanza. Oratori latini e italici cominciarono a vedere nell'oratoria
vantaggi, anche a livello di integrazione, e possibilità di emergere e essere
notati.
Forse per dare istruzione a questi nasce negli anni 90 del I secolo -in pieno
accumulo di tensioni pre guerra sociale- la scuola di eloquenza detta dei
Rethores Latini,di Lucio Plozio Gallo, legato a Mario e all'ambiente “popolare”.
Lo scopo era di rompere il monopolio aristocratico dell'educazione retorica.
Insegnava solo in latino; la volgarizzazione dell'eloquenza mirava ad allargare
la classe politica scardinando le regole della formazione della clientela
nobiliare. In questa scuola il tirocinio era più breve e non c'era,negli alunni,
la pretesa di giungere ad incassare il gradimento dei gruppi dirigenti; bensì
appellandosi piuttosto al favore popolare.
Eloquenza:
aggressiva
• modelli oratori democratici dei gracchi
• focosa, veemente,patetica
• appello all'emotività
•
Lucio Licinio Crasso
Formazione dell'oratore: morale che doveva coincidere col rispetto dei valori
degli ottimati.
Dopo i Gracchi alla classe dirigente serviva: un tradizionalismo rinnovato e con
apporti della cultura greca.
Conservare nelle mani dell'aristocrazia l'arma potente della parola.
Fazione meno retriva dell'aristocrazia. Console nel 95, censore nel 92.
Eloquenza di un genere nuovo:
impetuoso
• indignato
• e capace anche di essere contenuto
• lingua impeccabile
• importanza al lessico, origine delle parole,architettura periodo, armonia
• clausole.
Sobrio uso dell'ornamentazione stilistica e
• vari registri e stili.
• Eccelleva nell'invettiva e in motteggio e scherzo.
•
Definì il paradigma di un oratore specializzato in modo quasi “professionale”
nel ruolo del difensore.
Marco Antonio
nonno del triumviro con Cesare.99 console, 97 censore.
deliberativo
Spontaneità talento, meno preparazione culturale, effetti patetici e teatrali
Rhetorica ad Herennium
tre generi fondamentali di eloquenza:
giudiziario → processo in tribunale
• Deliberativo → discorsi di fronte a una assemblea politica, del senato e
• del popolo.
Dimostrativo → i discorsi di elogio o biasimo, epidittica
•
La Storiografia
l'uso del latino era normale a partire dalle Origines.
Cassio Hemina
interesse fondazione città; curiosità religione e suoi rituali (Fabio Pittore);
storia del costume e delle istituzioni; per antichità della Grecia.
Razionalismo dalla Grecia:
interpretazioni evenemeristiche
• interpretazione economica di certe prescrizioni religiose e rituali di
• Numa Pompilio
Gneo Gellio
curiosità di antiquario, ma probabilmente con fine erudito, libresco. Origini e
istituzioni romane.
Età Graccana
Crisi politica e sociale. Attenzione prevalente al contemporaneo.
Si forma un'interpretazione della storia arcaica che traspone nel conflitto tra
patrizi e plebei i problemi dell'epoca graccana.
Gaio Calpurnio Pisone Frugi
149. Console nel 133. si oppone alle agitazioni graccane. Si dedica alla
storiografia in vecchiaia. Da Catone preoccupazione per decadenza morale.
Antichi e Romolo come modelli di semplicità e sobrietà ancestrali, denunciando
la lussuria dei giovani del suo tempo.
Fissa decadenza dei costumi nel 187 con l'introduzione delle suppelletili
lussuose asiatiche a opera del vittorioso Gneo Manlio Vulsone.
Gaio Fannio
Amico di Tiberio Gracco, con lui nella III guerra punica. Seguendo il modello
degli storici greci inseriva orazioni nella narrazione.
Lucio Celio Antipatro
Un pubblico più vasto dell'elite comincia a cercare nella storia non solo
insegnamenti morali e politici ma anche diletto ed emozione.
Storia II Guerra Punica → era vista come la svolta più importante
nell'esperienza storica di Roma, e narrarla dava l'opportunità di mettere in
luce le virtù dei Romani, capaci di rialzarsi dopo la disfatta.
Si sforzò di introdurre nella prosa storica ornamentazione letteraria e cura
nello stile. Sollecitazione a uscire dall'asciuttezza dell'annalistica
tradizionale, che sarà venuta dal raffinamento stilistico della poesia tragica e
satirica (siamo nell'età di Accio e Lucilio).
Faceva abuso della traiectio verborum: la trasposizione delle parole rispetto
all'ordine naturale, probabilmente per ottenere cadenze ritmiche nella
conclusione dei periodi.
Nell'intrattenere il lettore, oltre lo sforzo stilistico, ricorse ai
procedimenti della storiografia tragica dei greci: peripezie, scene grandiose,
spaventose. Tecniche messe in ridicolo dal razionalismo di Polibio.
Inventava particolari ricchi di colore e pathos, indulgeva nel meraviglioso
mostrando attenzione per prodigi e sogni.
La storiografia in età sillana
Sempronio Asellione
Vicende contemporanee e periodo graccano. Aveva partecipato alla Guerra di
Numanzia e scrive ormai vecchio.
Occasionali spunti di storiografia tragica, ma in lui soprattutto il fermento
razionalistico del pensiero di Polibio: volto a indagare le motivazioni e gli
intenti dell'agire umano.
Per Asellione la storiografia era indirizzata alla formazione dell'uomo
politico, del quale era chiamata ad allargare l'esperienza. Contavano le idee
politiche dietro ai fatti registrati, i dibattiti e le deliberazioni del Senato
o le leggi approvate dal popolo dietro le azioni militari.
Lucio Cornelio Sisenna
Dettaglio delle vicende contemporanee. Seguace di Silla, esprimeva nell'opera
tendenziosità in suo favore.
Gusto per l'elaborazione stilistica e vicinanza alla storiografia tragica;
attento al pathos e ai capovolgimenti della fortuna.
Non accettava credenze volgari, al pari di Antipatro, segno evidente che il
razionalismo greco aveva ormai aperto qualche breccia nella cultura romana.
Manteneva la sua importanza, però, il prodigio, che a Roma aveva ancora
carattere ufficiale, consacrato da una tradizione secolare.
Cercava termini lontani dall'uso, curiosa miscela lessicale. Dalla tradizione
della prosa storica arcaismi che univa a termini propri del parlato e a
frequenti neologismi. Preziosità di stile e colori tragici.
Claudio Quadrigario
Si attiene al modello dell'annalistica tradizionale. Arcaismo nel lessico e
nella sintassi, ma inoltre un uso disinvolto della subordinazione. Grazia
semplice e vivacità colorita.
Valerio Anziate
Altro che si attiene all'annalistica. Scrive della storia di Roma dalle origini
al presente. In lui evidente il vizio di buona parte della storiografia
contemporanea: la deformazione gentilizia.
Libri di memorie
Dopo Catone non si trovano più uomini politici di primo piano tra gli autori di
opere storiche; alcuni autori però redigeranno “commentarii”, ovvero dei
memoriali, in cui documentano la propria attività, senza darsi pensiero circa la
rifinitura stilistica.
La polemica e l'apologia del proprio operato erano dominanti: marcata
tendenziosità.
Per il rilievo politico dell'autore suscitano interesse i “Commentarii Rerum
gaestarum” di Lucio Cornelio Silla. Nell'offuscare il prestigio di Mario Silla
esagerava il proprio operato, sottolineando l'intervento divino a suo favore.
Inaugurava l'autobiografia di tipo “carismatico”, che avrebbe trovato
continuatori in Lucullo e in Augusto.
Anticipando una tendenza di Cesare, Silla tramandava ai posteri i nomi di alcuni
soldati particolarmente valorosi. Non è un caso: siamo nell'epoca che vede
emergere quegli eserciti privati che avrebbero distrutto la Res Publica e la
cosa serviva a sottolineare i vincoli di affetto tra il capo e i suoi militi.
Siamo lontani dalla devozione verso la patria auspicata da Catone.
Incubazione della crisi della repubblica
133 e 122 a.C – l'aristocrazia soffoca nel sangue i tentativi di riforma di
Tiberio e Gaio Cracco:
adeguare strutture amministrative e costituzionali all'espansione della
• repubblica → espansione imperiale
Caio aveva cercato di agganciare al suo progetto nuove forze
▪ politiche: ceto equestre e ceti “emergenti” d'Italia
storia decenni successivi:
- conflitto senato-cavalieri → per il controllo dei tribunali d