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Discontinuità nel ciclo vitale dell'individuo ma continuità intergenerazionale.
Là dove vige una rigida stratificazione sociale, come nel sistema delle caste indiano,
l'educazione non ha spazio per influire sulla mobilità sociale in quanto la posizione
acquisita con la nascita è immutabile.
In società altamente dinamiche come la nostra l'inculturazione non può limitarsi ad una
trasmissione di valori, tecniche ma deve assolvere un compito creativo e propulsore. Nella
nostra società l'istruzione si prefigge obiettivi che creano discontinuità sia a livello
individuale che a livello sociale: al figlio di un agricoltore si insegna l'uso di un calcolatore
o di un microscopio elettronico, nell'ipotesi di un miglior inserimento sociale. Nelle società
a basso indice di mobilità i giovani sono invece in una situazione di 'attesa' di essere
membri a pieno titolo.
Nelle società moderne la giovinezza sociale tende a prolungarsi nel tempo, si è quindi
creata una classe sociale dei giovani con una propria cultura giovanile. Nelle società
moderne post industriali, i giovani sono infatti usciti da una condizione di marginalità
affermando una propria presenza nella sfera politica, ideologica, economica. Nei consumi,
per esempio, i giovani rappresentano un mercato di ampie dimensioni. La condizione
studentesca non ha soltanto rilevanza come periodo nella vita individuale, ma costituisce
una componente della struttura sociale con propri diritti, doveri, obiettivi. Es in politica
viene tenuto in considerazione l'elettorato giovanile. A seguito di ciò si rafforzano i processi
di inculturazione: accanto alla socializzazione scolastica, il cui controllo è in mano alla
classe adulta, si crea una socializzazione interna alla classe giovanile. Quanto più è
accellerato il mutamento sociale, tanto maggiore diventa il distacco della cultura giovanile
da quella della generazione precedente. Aumenta così il senso di coesione interna e di
una comune identità. Viene a restringersi il campo di ciò che è utile conoscere del mondo
degli adulti e diventa forte la spinta verso un'autonoma conoscenza della realtà.
"sottoculture giovanili" - il termine sottocultura viene utilizzato per indicare comportamenti
e credenze di una condizione sociale subalterna rispetto alla cultura egemone. Porta però
con sè una connotazione negativa, di arretratezza e marginalità. Sono forme di resistenza
rispetto al modello culturale dominante che operano a livello semiotico, cercando cioè di
cambiare i significati attribuiti ai segni rappresentati da oggetti e azioni secondo i codici
della cultura della maggioranza. "Lo stile della sottocultura è gravido di significazione, le
sue trasformazioni vanno contro natura. Sono gesti, mosse verso una parola che offende
la maggioranza silenziosa, che sfida il principio di coesione, che contraddice il mito del
consenso. I Punks "celebrano in termini eroicomici la morte della comunità e il collasso
delle forme di significato tradizionali". Queste forme prima demonizzate e condannate
socialmente, furono, attraverso il consumismo, addomesticate e riproposte come innocue
mode culturali. Questi gruppi contengono delle omologie interne, questo spiega la loro
capacità di diffusione all'interno di culture diverse. Alcuni elementi, come la lingua,
possono mutare, senza alterare i messaggi dello stile. Capacità di attraversamento delle
divisioni in classi sociali e delle diversità culturali rappresenta la loro forza e la loro
funzione omologante.
Tratto caratteristico nelle società moderne è l'aumento nella frequenza di contatti
intraculturali e interculturali, poichè l'urbanizzazione e i trasporti hanno collegato gli uomini
come mai era avvenuto in precedenza. Ma ancora più intensi sono i modi di
comunicazione indiretti - attraverso i supporti tecnici l'inculturazione non conosce più
confini di tempo nè di spazio. All'inculturazione dei membri nati all'interno di una società si
somma quella di chi proviene dall'esterno - diversa inculturazione degli immigrati. Quanto
maggiore è la distanza culturale tra il paese di provenienza e quello di accoglienza, tanto
maggiori sono i problemi da affrontare per l'inserimento. Lingua- strumento fondamentale.
Le parole sono 'termini che etichettano delle categorie d'esperienza', e nel passaggio da
una lingua ad un'altra non sempre questi raggruppamenti di senso coincidono. E' infatti
necessario inserire l'educazione linguistica in un contesto di insegnamento della cultura.
Problemi di socializzazione nelle nuove generazioni di famiglie immigrate, i giovani
scolarizzati finiscono per distaccarsi dalla cultura d'origine ed assimilare la locale.
Crescente frattura intergenerazionale.
La moderna antropologia dell'educazione nasce dall'incontro tra due problematiche: la
trasmissione culturale da una parte e l'acquisizione individuale dall'altra. Primo fra gli
antropologi ad occuparsi dei problemi educativi del proprio paese fu Franz Boas autore di
"Race, Language and Culture", in cui affermava con forza l'indipendenza della cultura
dagli aspetti biologici. Invitò gli educatori a considerare come causa di un diseguale
rendimento scolastico non caratteri ereditari dipendenti dall'origine etnica, ma l'ambiente
culturale in cui vivevano gli studenti. Particolarismo Storico = ogni popolazione ha
sviluppato nel tempo una propria particolare cultura e i comportamenti dei suoi membri
vanno interpretati in base a quelle caratteristiche. Da questa posizione si svilupperà il
Relativismo Culturale.
Hewett propose le scuole differenziali, tra le quali dividere gli studenti a seconda della
provenienza etnica. Affermò che gli individui di ogni gruppo erano provvisti di una loro
"mente etnica".
Malinowski sostenne che i punteggi bassi ottenuti dagli africani nei test dovevano
attribuirsi al tipo di istruzione ricevuto.
L'altro orientamento nello studio dei processi educativi sposta il proprio interesse
dall'istituzione all'individuo. La scuola antropologica di cultura e personalità si è focalizzata
sugli aspetti cognitivi dell'apprendimento. Secondo Gearing il processo educativo si fonda
su un trasferimento di informazioni che produce in chi le riceve un mutamento della propria
mappa cognitiva (=insieme che comprende la propria visione di sè e del mondo). La
transazione ha successo quando vi è un soddisfacente incontro tra le mappe cognitive di
insegnanti e allievi - equivalenze quindi di significato.
Gli Stati Uniti hanno eliminato la discriminazione razziale nelle scuole del Sud soltanto
negli anni '60 per volontà di Kennedy. L'educazione interculturale si pone oggi come la
premessa indispensabile per un'armoniosa convivenza tra i popoli. Consiglio d'Europa -
invito ad usare un modello di integrazione-interazione, che suggerisce di riconoscere e
valorizzare le diversità culturali nello spirito di un reciproco arricchimento.
IDENTITA', ALTERITA', ETNOCENTRISMO E RECIPROCITA' DELLO SGUARDO
La costruzione dell'identità individuale è un aspetto caratteristico della condizione umana,
che passa attraverso il processo di costruzione dell'Ego - riconoscere la propria unicità nel
tempo e nello spazio- ed è condizionato anche dalla cultura, che interviene 'dando forma'
e attribuendo significato alle esperienze singolari. La cultura occidentale ha elaborato un
filone di pensiero che pone al centro l'individuo come monade autonoma, espressione in
sè completa di tutto ciò che è umano. Individualismo. (=esclusivo autoriferimento nella
scala dei valori). Nelle grandi società occidentali, invece, il sè è definito come parte di una
condizione umana condivisa indissolubilmente con gli altri. Confucio "L'uomo è l'umanità,
l'umanità è l'uomo". In questo caso il senso di identità condivisa consolida i legami sociali.
L'identità personale è diversa dall'identità individuale - persona=maschera- mostra
all'esterno chi si rappresenta in quel momento sulla scena sociale E' un'identità proiettata
all'esterno, che si costruisce come rappresentazione sociale, e che pur riferendosi ad un
singolo individuo è multipla.
L'osservazione di comportamenti ripetuti che finiscono per apparire tipici di un gruppo
particolare, insieme alle generalizzazioni, portano secondo Dereveux alla definizione di
personalità etnica. Concetto simile a quello di personalità di base della scuola di cultura e
personalità- tutti i membri di un gruppo avrebbero in comune alcuni tratti basilari della
personalità.
Più vago è il concetto di identità etnica - la costruzione della nostra identità etnica avrebbe
luogo a partire da quella altrui. Questo processo riduttivo della propria reale e complessa
identità individuale realizzato per semplice opposizione a identità esterne viene chiamato
da Dereveux "costruzione di identità etnica puramente dissociativa". Es. appartenenza
ebraica- l'attenuarsi della discriminazione sociale potrebbe portare alla perdita del senso di
sentirsi ebrei.
L'identità è il modo in cui l'individuo considera e costruisce se stesso come membro di
determinati gruppi sociali: nazione,classe sociale, genere..
Personalità è l'insieme delle caratteristiche psichiche e delle modalità comportamentali
che definiscono il nucleo delle differenze individuali.
contenuto dell'etnicità:
Il senso di appartenenza sarebbe il risultato di una selezione di quei sentimenti intorno ai
quali si organizza una comune visione del mondo e del rifiuto di altri. 3 aree comprese in
questa visione del mondo: rapporti con il passato (forti radici nel passato, ruolo nella
storia, memorie collettive) con lo spazio (importante lo spazio dove si possono esprimere i
propri modi di vivere, luoghi contesi se sentiti come usurpati) e con la cultura (selezione di
tradizioni che diventano emblematiche- forte carica affettiva).
Martin la chiama 'identità di gruppo' e insiste sugli ampi margini di libera scelta.
Geertz invece ha una visione primordialista, che dà la precendeza all'influsso
dell'ambiente sociale rispetto all'eredità culturale.
Il concetto di etnia è profondamente mutato con il mutare della situazione storico sociale
mondiale. Prima venivano studiate le popolazioni come isolati sociali a cui venivano
attribuiti tratti distintivi fissi, i tratti somatici venivano attribuiti a caratteristiche<