Versione originale in latino
Adversus omnes contumeliosos sapiens habitum tenet quem adversus aegros habet medicus. Phrenetico medicus non irascitur, non in malam accipit partem maledicta febricitantis. Sapiens nec iniuriam nec contumeliam accipere potest: illius enim animus ita solidus est ut non percipiat convicia. Cato ille Uticensis saepe debuit perferre voces improbas et omnes alias insanae multitudinis contumelias et olim ei os percussum est; ille non excanduit, non vindicavit iniuriam: negavit eam factam esse. Laudamus autem patientiam Socratis: is sales ac facetias, quas comoediarum auctores in eum acriter iactabant, risu semper accepit.
Traduzione all'italiano
Il sapiente ha un atteggiamento verso tutti gli ingiuriosi come quello che il medico ha verso gli ammalati. Il medico non si arrabbia con il pazzo, non soffre delle cattive parole di coloro che hanno la febbre. Il saggio non può soffrire né per un’ingiuria né per un oltraggio: infatti il suo animo è così solido che non percepisce gli oltraggi. Spesso quel famoso Catone l’Uticense dovette sostenere parole insolenti e tutti gli altri oltraggi di un gran numero di persone folli e una volta fu colpito da un osso; quello non si arrabbiò, non si vendicò dell’affronto; negò che gli fosse stato fatto. Ma lodiamo la pazienza di Socrate; egli accettò sempre con il riso i motti di spirito e le facezie, che gli autori di commedie espressamente scagliavano contro la sua figura.