Versione originale in latino
Narrant Anaximenem philosophum ex certa eversione Lampsacum oppidum servavisse. Alexander Macedonum rex qui illam urbem funditus delere maxime optabat ad eam cum omnibus suis copiis hostiliter accedebat. Tum Anaximenes qui Alexandri praeceptor fuerat extra moenia Lampsaci processit et ad regem accessit. Manifesta erat philosophi voluntas: haud dubie desiderabat suis precibus Alexandrum perturbare et eius animum ab eversione oppidi amovere. Sed rex magna et clara voce iuravit se numquam Anaximenis desiderium expleturum esse. Tum philosophus:<< Ego hoc solum desidero: dirue Lampsacum!>> Ideo Alexander qui iuraverat se non expleturum esse desiderium Lampsacum delere non potuit.
Traduzione all'italiano
Raccontano che il filosofo Anassimene avesse protetto la città di Lampsaco da una rovina certa. Alessandro, re dei Macedoni, che voleva innanzitutto devastare totalmente quella città, accedette in quella in maniera avversa con le sue truppe. Così Anassimene, che fu il maestro di Alessandro, si dirige fuori dalle mura di Lampsaco e si accostò al re. Era distinto il volere del filosofo: senza esitazione voleva dissuadere Alessandro con le sue suppliche e dissuadere il suo spirito dalla devastazione della città. Però il sovrano agirò con possente e chiara voce che mai avrebbe esaudito il volere di Anassimene. Così il filosofo : "Io voglio solo ciò: devasta Lampsaco!". Allora Alessandro, che aveva promesso che non avrebbe acconsentito il suo volere, non poté devastare Lampsaco.