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di pser
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Versione originale in latino


Duae maxime et in hac re dissidentsectae, Epicureorum et Stoicorum, sedutraque ad otium diversa via mittit.Epicurus ait: "non accedet ad rempublicam sapiens, nisi si quidintervenerit"; Zenon ait: "accedet ad rempublicam, nisi si quid impedierit." Alterotium ex proposito petit, alter ex causa; causa autem illa late patet. Si res publica corruptior est quam ut adiuvari possit, si occupata est malis, non nitetur sapiens in supervacuum nec se nihil profuturus inpendet; si parum habebit auctoritatis aut virium nec illum eritadmissura res publica, si valetudo illumimpediet, quomodo navem quassamnon deduceret in mare, quomodonomen in militiam non daret debilis, sic ad iter quod inhabile sciet non accedet.
Hoc nempe ab homineexigitur, ut prosit hominibus, si fieripotest, multis, si minus, paucis, siminus, proximis, si minus, sibi. Nam cum se utilem ceteris efficit, commune agit negotium. Quomodo qui se deteriorem facit, non sibi tantummodo nocet, sed etiam omnibus iis, quibus melior factus prodesse potuisset ; sic quisquis bene de se meretur, hoc ipso aliis prodest, quod illis profuturum parat.

Traduzione all'italiano


Riguardo questo fatto soprattutto due scuole filosofiche sono in disaccordo, degli Epicurei e degli Stoici, ma entrambe invitano al tempo libero in una diversa maniera. Epicuro dice: “ Non darti alla politica, a meno che accada qualcosa”. Zenone dice: “ Datti alla politica a meno che non ti capiti qualcosa”. Una scuola cerca il tempo libero per principio, l’altra per un motivo particolare. Quel motivo però comprende molte possibilità: se lo stato è più corrotto di quanto possa aiutare, se è occupata da persone malvagie, non si sforzi invano il saggio, né si adoperi con la prospettiva di non averne alcuna utilità; se ne avrà abbastanza di autorità o degli uomini né se lo stato non ha intenzione di accoglierlo, se la salute glielo impedisce; come un marinaio non varerebbe una nave sfasciata, come il debole non si arruolerebbe, così non si da ad un viaggio che sa impraticabile. Costui appunto si distingue dagli uomini, afficnhè possa giovare agli uomini, se può accadere, a molti, se di meno a pochi; se ancora di meno ai più vicini, se ancora di meno a se stesso. Infatti come si dimostra utile ad alcuni, bada all’attività comune. Come chi si rende peggiore, non nuoce soltanto a se stesso, ma anche a tutti quelli ai quali avrebbe potuto aiutare divenuto migliore; così chiunque se rende un buon servizio a se stesso, costui giova agli altri, poiché gli prepara ciò che gli sarà utile

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