Fabrizio Del Dongo
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Versione originale in latino


Marcus Petronius centurio Georgoviae portas excidere conabatur, sed a multitudine opprimebatur; ita sibi desperans, quoniam multa iam vulnera acceperat, manipularibus suis, qui illum sequebantur: “Quoniam – inquit - me una vobiscum servare non possum, vestrae quidem vitae prospiciam, quos, cupiditate gloriae adductus, in periculum deduxi. Vobis consulite!” Simul in medios hostes irrupit, duosque interfecit, reliquos a porta paulum summovit. Sed amici illi auxiliari conabatur; tum “Frustra – inquit – meae vitae subvenire conamini; me iam vires deficiunt.
Proinde abite, dum est facultas, vosque ad legionem recipite”. Ita paulo post pugnans concidit.
Adattato da Cesare

Traduzione all'italiano


Il centurione Marco Petronio si accingeva ad abbattere le porte di Gergovia, ma era sopraffatto da una moltitudine di persone (soldati nemici); così, disperando perché aveva già ricevuto molte ferite disse a suoi soldati che lo seguivano: “Poiché non mi posso salvare insieme a voi, provvederò certamente alla vostra vita, voi che io ho condotto nel pericolo, spinto dal desiderio ardente di gloria, (provvederò certamente a salvarvi la vita dato che, mosso da un grande desiderio di gloria, vi ho messo in pericolo).
Pensate a voi! Simultaneamente irruppe in mezzo ai nemici, ne uccise due e allontanò un po’ gli altri dalla porta. Tuttavia gli amici tentavano di venirgli in soccorso. Allora disse: “Voi cercate inutilmente di salvarmi la vita; ormai mi mancano le forze. Perciò andatevene fintanto che è ancora possibile e ritornate alla legione.” Così, poco dopo, morì combattendo.

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