Versione originale in latino
Raro eminentes viri non magnis adiutoribus ad gubernandam fortunam suam usi sunt, ut duo Scipiones duobus Laeliis, quos per omnia aequaverunt sibi, ut divus Augustus M. Agrippa et proxime ab eo Statilio Tauro, quibus novitas familiae haud obstitit quominus ad multiplices consulatus triumphosque et complura eveherentur sacerdotia. Etenim magna negotia magnis adiutoribus egent - neque in parva paucitas ministeria deficit -, interestque rei publicae quod usu necessarium est, dignitate eminere utilitatemque auctoritate muniri. Sub his exemplis, Ti. Caesar Seianum Aelium, principe equestris ordinis patre natum, materno vero genere clarissimas veteresque et insignes honoribus complexum familias, habentem consulares fratres, consobrinos, avunculum, ipsum vero laboris ac fidei capacissimum, sufficiente etiam vigori animi compage corporis, singularem principalium onerum adiutorem in omnia habuit atque habet, virum severitatis laetissimae, hilaritatis priscae, actu otiosis simillimum, nihil sibi vindicatem eosque adsequentem omnia, semperque infra aliorum aestimationes se metientem, vultu vitaque tranquillum, animo exsomnem.
Traduzione all'italiano
Non raramente gli uomini eminenti si servirono di grandi complici per amministrare la loro sorte, come i due Scipioni si servirono dei due Lelii,che furono uguali a loro in tutte le cose, come il divino Augusto si servì di Agrippa e dopo di lui di Stalio Turo, ai quali la nobiltà recente della famiglia non impedì assolutamente di essere portati ai molteplici consolati, ai trionfi e ai numerosi sacerdozi. E infatti grandi impegni cercano molti aiutanti, ed è interesse dello stato che spicchi per dignità ciò che è necessario alla sua utilità e che l'utilità sia difesa dal prestigio. Con questi esempii Tiberio Cesare ha considerato e considera come suo assistente straordinario dei principali impegni in ogni situazioni Elio Seiano, nato da padre eminente nell'ordine equestre, che ha vincoli di parentela da parte della madre con famiglie illustri, antiche e insigni per onoreficenze, che ha fratelli, cugini e uno zio consolari, egli stesso molto capace di laboriosità e fiducia, di costituzione del corpo pari al vigore dell'animo, uomo di piacevolissima austerità, di antica affabilità, nell'agire molto simile a chi è estraneo agli affari pubblici, che non pretende nulla per sé e che raggiunge ogni cosa, sempre stimatore di se stesso al di sotto delle sue capacità nelle valutazioni con gli altri, quieto nel volto e nella vita, infaticabile nell'animo.