Pillaus
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Versione originale in latino


Ceterum laudante filium pro rostris Tiberio senatus populusque habitum ac voces dolentum simulatione magis quam libens induebat, domumque Germanici revirescere occulti laetabantur. Quod principium favoris et mater Agrippina spem male tegens perniciem adceleravere. Nam Seianus ubi videt mortem Drusi inultam interfectoribus, sine maerore publico esse, ferox scelerum et, quia prima provenerant, volutare secum quonam modo Germanici liberos perverteret, quorum non dubia successio.
Neque spargi venenum in tres poterat, egregia custodum fide et pudicitia Agrippinae impenetrabili. Igitur contumaciam eius insectari, vetus Augustae odium, recentem Liviae conscientiam exagitare, ut superbam fecunditate, subnixam popularibus studiis inhiare dominationi apud Caesarem arguerent. Atque haec callidis criminatoribus, inter quos delegerat Iulium Postumum, per adulterium Mutiliae Priscae inter intimos aviae et consiliis suis peridoneum, quia Prisca in animo Augustae valida anum suapte natura potentiae anxiam insociabilem nurui efficiebat. Agrippinae quoque proximi inliciebantur pravis sermonibus tumidos spiritus perstimulare.

Traduzione all'italiano


Mentre dai rostri Tiberio tesseva l'elogio funebre del figlio, il senato e popolo si ammantavano di dolore, nei gesti e nelle espressioni; ma era simulazione più che impulso spontaneo. Gioivano in segreto che rifiorisse la casa di Germanico. Questa incipiente simpatia e l'incapacità della madre Agrippina di dissimulare le sue speranze, affrettarono il dramma. Seiano, infatti, quando poté constatare che i responsabili della morte di Druso restavano impuniti e che era mancato un vero rimpianto popolare, fiero dei suoi delitti, poiché i primi avevano già avuto successo, si arrovellava su come rovinare i figli di Germanico, la cui successione appariva fuor di dubbio. Ma era impossibile avvelenarli tutti e tre, per l'incorrotta lealtà dei loro custodi e la virtù incrollabile di Agrippina. Individuò dunque il bersaglio nei modi alteri e indocili di quest'ultima, pungolando l'antica avversione di Augusta e la complicità recente di Livia, perché fossero loro ad accusarla, davanti a Cesare, di puntare al potere superba della sua numerosa prole e forte del favore popolare. Livia, con l'appoggio di abili calunniatori, tra cui aveva scelto Giulio Postumo - uno degli intimi della nonna di Druso, grazie all'adulterio con Mutilia Prisca, e quindi adattissimo ai suoi piani, per l'ascendente goduto da Prisca sull'animo di Augusta - rendeva questa vecchia, già per natura gelosa del suo potere, radicalmente avversa alla nuora. Per converso, persone molto vicine ad Agrippina, irretite da Seiano, provocavano, con commenti malevoli, la sua reazione altezzosa.

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