Pillaus
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Versione originale in latino


Interim Corbulo legionibus intra castra habitis, donec ver adolesceret, dispositisque per idoneos locos cohortibus auxiliariis, ne pugnam priores auderent praedicit. Curam praesidiorum Paccio Orfito primi pili honore perfuncto mandat. Is quamquam incautos barbaros et bene gerendae rei casum offerri scripserat, tenere se munimentis et maiores copias opperiri iubetur. Sed rupto imperio, postquam paucae e proximis castellis turmae advenerant pugnamque imperitia poscebant, congressus cum hoste funditur.
Et damno eius exterriti qui subsidium ferre debuerant, sua quisque in castra trepida fuga rediere. Quod graviter Corbulo accepit increpitumque Pac[c]ium et praefectos militesque tendere extra vallum iussit; inque ea contumelia detenti nec nisi precibus universi exercitus exsoluti sunt

Traduzione all'italiano


Corbulone tenne le legioni negli accampamenti fino a primavera inoltrata, dispose in luoghi adatti le coorti ausiliarie e impartì l'ordine di non osare l'iniziativa di un attacco. Affidò la responsabilità dei presidi a Paccio Orfito, che era già stato centurione primipilo. Costui, benché in un rapporto gli avesse comunicato che i barbari non erano organizzati e che si offriva l'occasione di un successo, riceve l'ordine di restare entro le difese e di aspettare rinforzi. Ma disobbedì e, poiché i pochi squadroni giunti dalle fortezze vicine chiedevano, per inesperienza, di combattere, si scontrò coi nemici e fu messo in rotta. Sgomenti per la disfatta, quanti dovevano intervenire in appoggio, ritornarono, con fuga disordinata, alle proprie basi. Corbulone reagì duramente, investì di rimproveri Paccio e lo fece attendare, coi suoi prefetti e i suoi soldati, fuori dal trinceramento. Li lasciò in quell'umiliante posizione e cedette a liberarli solo dietro le insistenze dell'intero esercito.

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