Pillaus
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Versione originale in latino


Immotum adversus eos sermones fixumque Tiberio fuit non omittere caput rerum neque se remque publicam in casum dare. Multa quippe et diversa angebant: validior per Germaniam exercitus, propior apud Pannoniam; ille Galliarum opibus subnixus, hic Italiae inminens: quos igitur anteferret? Ac ne postpositi contumelia incenderentur. At per filios pariter adiri maiestate salva, cui maior e longinquo reverentia. Simul adulescentibus excusatum quaedam ad patrem reicere, resistentisque Germanico aut Druso posse a se mitigari vel infringi: quod aliud subsidium si imperatorem sprevissent? Ceterum ut iam iamque iturus legit comites, conquisivit impedimenta, adornavit navis: mox hiemem aut negotia varie causatus primo prudentis, dein vulgum, diutissime provincias fefellit.

Traduzione all'italiano


Di fronte a queste voci, Tiberio oppose la determinata e irremovibile scelta di non lasciare la capitale e di non esporre sé e lo stato a nessun rischio. In realtà, lo assillavano molte e discordanti considerazioni: l'esercito sul territorio della Germania era più forte, quello in Pannonia più vicino; il primo trovava sostegno nelle forze della Gallia, il secondo incombeva sull'Italia: a quale allora dare la precedenza? Temeva che chi fosse stato posposto reagisse, sentendosi offeso. Per converso, poteva essere presente, senza torti di precedenza, attraverso i figli, lasciando salva la sua maestà, accresciuta anzi di rispetto per la lontananza. Al tempo stesso era normale che dei giovani si rimettessero per alcune decisioni al padre; inoltre, se i rivoltosi resistevano a Germanico e Druso, poteva sempre placarli o stroncarli lui: ma a quale altro aiuto poteva ricorrere se avessero spregiato l'imperatore? Tuttavia, come se dovesse partire da un momento all'altro, si sceglie dei compagni, provvede al suo equipaggiamento e allestisce le navi; poi, adducendo vari pretesti, ora l'inverno, ora pressanti impegni, riuscì a tenere a bada per un po' le persone più perspicaci, per un tempo più lungo la plebe di Roma e per un lunghissimo periodo le province.

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