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di pser
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Versione originale in latino


Nemo dubitet quin natura providerit ut et nomine et omnia animalia appetant aliquid agere semper. Facile est hoc cernere in primis puerorum aetatulis. Facere enim non possunt omnes veteres philosophi quin de pueris considerent, quod in pueritia facillime naturae voluntas possit cognosci. Videmus igitur ne infantes quidem interdici posse quominus se moveant. Cum vero paulum pueri processerunt, lusionibus delectantur eaque cupiditas agendi aliquid adolescit una cum aetatibus.
Tamen omnes saepe placidissima quiete frui velimus. Licet perpetuum somnum nobis concedatur: si id accidit, mortis instar putemus. Quin etiam intertissimi homines, singulari segnitia praediti, tamen et corporee t animo moventur semper et aut quaerunt quempiam ludum aut sermonem aliquem requirunt; cum non habeant ingenuas ex doctrina oblectationes, circulo aliquos et sessiunculas consectantur. Quid autem dicam de viris optime institutis? Gerendis negotiis orbati sint: numquam paratas voluntates capient! Nam aut privatim aliquid facere malunt boni viri aut rei publicae student aut totos se ad studia doctrinae conferunt. Illi etiam curas, sollicitudines, vigilias perferunt, ingenii acie fruuntur nec ullam voluptatem requirunt.

Traduzione all'italiano


Nessuno dubita che la natura abbia provveduto affinché sia gli uomini sia tutti gli animali desiderino fare sempre qualcosa. È facile capire ciò nei primi anni di vita dei bambini. Infatti non possono fare a meno tutti i vecchi filosofi che riflettono sui bambini, che nella fanciullezza la volontà si possa conoscere in modo molto semplice. Vediamo dunque che non si può certamente impedire i bambini di muoversi. Ma quando i bambini diventano un po’ più grandi, si rallegrano con i giochi e quel desiderio di fare qualcosa cresce insieme all’età. Tuttavia tutti vogliamo sempre godere di un riposo tranquillissimo. È lecito che ci sia concesso il sonno eterno: se ciò accade, la riteniamo come la morte. Ma anzi, gli uomini che stanno sempre senza far nulla, dotati di una singolare inerzia, tuttavia si muovono sempre sia nel corpo che nell’animo e o chiedono qualche gioco o esigono un qualche discorso; quando non hanno i naturali diletti dal sapere, seguono qualche convegno e delle sedute. Che cosa però potrei dire degli uomini istruiti egregiamente? Sono ridotti all’inattività dall’occuparsi degli affari: non raggiungono mai piaceri preparati! Infatti gli uomini onesti o preferiscono fare qualcosa privatamente o si occupano dello stato o si danno completamente agli studi del sapere. Quelli sopportano preoccupazioni, sollecitudini e veglie, godono di un acuto ingegno e non cercano nessun piacere.

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