Versione originale in latino
Sub praesidio deae Minervae erant non solum poetae, sed etiam athletae. In palaestris athletae Minervam ita vocabant: "Audi nos, dea!". Ad deae templa veniebatur et deae victoriarum coronae donabantur. In Graeciae terris Athenarum incolae Minervam colebant, sapientiae et philosophiae deam. In proeliis petebatur eius auxilium; post pugnas, cum milites victorias ceperant, mittebant copiam praedae ad eius templum donum. Minervae fanum accipiebat cotidie plurimas divitias. In hoc templo magnum signum aureum et eburneum deae dicatum erat. Agricolae, in silvis et in oris, Minervam timebant et ab ea petebant custodiam olearum. Poetae Minervae dicebant: "Ingenii patrona, da nobis donum memoriae et eloquentiae!"
Traduzione all'italiano
Sotto la protezione della dea Minerva vi erano non solo i poeti, ma anche gli atleti. Così gli atleti invocavano Minerva nelle palestre: “Ascoltaci, o dea!”. Si giungeva ai templi della dea e le corone delle vittorie erano donate alla dea. Nelle terre della Grecia gli abitanti di Atene onoravano Minerva, dea della sapienza e della filosofia. Nelle battaglie era invocato il suo aiuto; dopo i combattimenti, quando i soldati avevano ottenuto le vittorie, mandavano in dono al suo tempio una gran quantità del bottino di guerra. Il santuario di Minerva riceveva quotidianamente moltissime ricchezze. In questo tempio una grande statua d'oro e d'avorio era stata dedicata alla dea. I contadini, nei boschi e lungo i litorali, temevano Minerva e le chiedevano la custodia degli olivi. I poeti dicevano a Minerva: “Protettrice dell’intelletto, dacci il dono della memoria e dell'eloquenza!”