dede16_11
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Versione originale in latino


Natura omnibus animantibus large et copiose pastum, qui cuique aptus erat, comparavit. Enumerare possum quae membra, ad pastum capessendum conficiendumque necessaria, in animantium corporibus natura creacerit. Omnia enim membra, etiam quae intus in corpore inclusa sunt, ita nata atque ita locata sunt ut nihil eorum supervacanuem sit quia omnia ad vitam retinendam necessaria sunt. Beluis autem eadem natura et sensum et appetitum dedit easque ita finxit ut ad naturales pastus capessendos impellerentur atque secernerent pestifera a salutaribus.
Iam vero alia naimalia gradiendo, alia serpendo ad pastum accedunt, alia volando,alia nando, cibum partim oris hiatu at dentibus capessunt, partim unguium tenacitate, partim rostrorum aduncitate attipiunt; alia tandem sugunt, alia carpunt, alia vorant, alia mandunt. Atque aliorum animantium talis est humilitas ut grues, ut cameli, proceritate collorum adiuvantur; elephanto manus quoque data est, quia propter corporis agnitudinem, maxima cum difficultate ad pastum accedebat.

Traduzione all'italiano


La natura procurò abbondantemente e copiosamente un posto, che era adatto a ognuno, per ogni creatura. Posso contare quanti arti, necessari ad afferrare e concludere il pasto, la natura creò nel corpo dei viventi. Tutti gli arti infatti, anche quelli che sono inclusi dentro al corpo, sono stati sia creati sia collocati affinché nessuno di essi sia superfluo poiché ogni cosa è necessaria per mantenere la vita. La stessa natura diede poi alle belve sia la ragione sia l’appetito e li plasmò così da essere spinte ad afferrare le naturali prede e a scartare le cose nocive per la salute. Inoltre veramente alcuni animali si avvicinano al pasto camminando, altri strisciando, altri volando, altri nuotando. Afferrano il cibo una parte con l’apertura della bocca e con i denti una parte con la fermezza degli artigli, una parte l’afferrano con la curvatura del becco, infine alcuni succhiano, altri brucano, altri divorano, altri masticano. Ed è notevole la debolezza di altre creature come le gru, come i cammelli che sono aiutate dalla lunghezza dei colli; anche all’elefante fu data una mano, poiché per la grandezza del corpo, arrivava al pasto con grandissima difficoltà.

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