Kiki_Rock
(50 punti)
1' di lettura
4 / 5 (2)

Versione originale in latino


Acri hieme magna fame cicada laborabat, quia aestate nullam rei frumentariae curam habuerat. Prudens formica autem aestate magnam frumenti copiam cumulaverant, ut totam hiemem cibus sufficeret neque deficeret. Cicada igitur fame confecta, ad formicam addit et supplex: "Amica - inquit - te oro ut mecum dividas cibumm tuum, ut famen exstinguam". sed formica contra: "quid tempore aestatis fecisti? cur frumentum non cumulavisti?" misera cicada respondit:"ego in arboribus laeta cantavi!".
tunc formica duro animo exclamavit:" nisi totam aestatem cecinisses, sed provida escam requisivisses, nunc securam vitam agares nec fame excruciareris! si tunc cantare voulisti, nunc salta!".

Traduzione all'italiano


In un terribile (acri) inverno una cicala si trovava in difficoltà con (per) una grande fame perchè in estate non aveva avuto cura del'approvvigionamento del frumento. La prudente formica invece durante l'estate aveva accumulato una grande abbondanza di frumento in modo tale che il cibo le fosse sufficiente durante l'inverno.
La cicala quindi si affrettò dalla fornica e supplichevole disse "Oh amica,-disse-ti prego di dividere con me il tuo cibo, per calmare la fame". Ma la formica di rimando:" Che cosa hai fatto durante il tempo dell'estate? Perchè non hai accumulato il grano?". La povera cicala rispose:" Io ho cantato allegra sugli alberi". Allora la formica con animo crudele esclamò:"Se non avessi cantato tutta l'estate, ma avessi cercato previdente il cibo, adesso condurresti una vita tranquilla non ti faresti tormentare dalla fame! Se allora hai voluto cantare, adesso balla!".

Domande e risposte