Atreyu
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Testo latino e traduzione versione da Cicerone, Pro Ligario, 34.

Versione originale in latino


Quod si penitus perspicere posses concordiam Ligariorum, omnis fratres tecum iudicares fuisse. An potest quisquam dubitare quin, si Q. Ligarius in Italia esse potuisset, in eadem sententia futurus fuerit in qua fratres fuerunt? Quis est qui horum consensum conspirantem et paene conflatum in hac prope aequalitate fraterna noverit, qui hoc non sentiat quidvis prius futurum fuisse quam ut hi fratres diversas sententias fortunasque sequerentur? Voluntate igitur omnes tecum fuerunt, tempestate abreptus est unus, qui si consilio id fecisset, esset eorum similis quos tu tamen salvos esse voluisti.

Traduzione all'italiano


Se tu potessi vedere sino in fondo lo spirito di concordia che unisce i Ligari, giudicheresti che tutti i fratelli sono stati dalla tua parte. Chi potrebbe dubitare che, se Quinto Ligario avesse avuto la possibilità di rimanere in Italia, sarebbe stato della stessa opinione, di cui furono i suoi fratelli? Chi c'è che, conoscendo l'intesa di costoro, concorde e quasi fusa in questa specie d'uguaglianza di spiriti fraterni, non senta che qualunque evento sarebbe stato possibile prima che questi fratelli seguissero idee e destini diversi? Per disposizione d'animo, dunque, furono tutti dalla tua parte: uno fu travolto da eventi tempestosi, ma, anche se egli avesse agito così per deliberato proposito, sarebbe sullo stesso piano di quelli che tu, ciò nonostante hai voluto fossero salvi.

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