Atreyu
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Testo latino e traduzione versione da Cicerone, Pro Ligario, 24.

Versione originale in latino


Sed iam hoc totum omitto, non ultra offendam tuas patientissimas auris quam ne Tubero quod numquam cogitavit facturus fuisse videatur. Veniebatis igitur in Africam, in prouinciam unam ex omnibus huic victoriae maxime infensam, in qua rex potentissimus, inimicus huic causae, aliena voluntas conventus firmi atque magni. Quaero, quid facturi fuistis? Quamquam quid facturi fueritis dubitem, cum videam quid feceritis? Prohibiti estis in provincia vestra pedem ponere, et prohibiti summa cum iniuria.

Traduzione all'italiano


Ma lascio ormai da parte tutto questo problema, alle tue pazientissime orecchie non recherò oltre molestia, per evitare che Tuberone possa dare l'impressione che avrebbe fatto un gesto che non ha mai pensato di fare. Vi recavate, dunque, in una provincia, la sola fra tutte ostilissima a questa vittoria, una provincia, in cui un re molto potente era avverso a questa causa, alla quale era contrario il volere di un gruppo saldo e numeroso. Vi domando: che cosa avreste fatto? Eppure, potrei essere incerto su quello che avreste fatto, quando vedo quello che avete fatto? Vi è stato impedito di mettere il piede nella vostra provincia e vi è stato impedito con gravissimo affronto.

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