Atreyu
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Testo latino e traduzione versione da Cicerone, Pro Ligario, 15.

Versione originale in latino


Dicam plane, Caesar, quod sentio. Si in tanta tua fortuna lenitas tanta non esset, quam tu per te, per te, inquam, obtines—intellego quid loquar—, acerbissimo luctu redundaret ista victoria. Quam multi enim essent de victoribus qui te crudelem esse vellent, cum etiam de victis reperiantur! Quam multi qui cum a te ignosci nemini vellent, impedirent clementiam tuam, cum hi quibus ipsis ignovisti, nolint te esse in alios misericordem!

Traduzione all'italiano


Dirò francamente il mio pensiero, o Cesare. Se a tanta tua fortuna non si accompagnasse tanta mitezza, quanta tu ne hai per tua naturale disposizione, ripeto, per tua naturale disposizione - so bene quel che dico -, codesta vittoria sarebbe piena di lutto dolorosissimo. Quanti sarebbero tra i vincitori quelli che ti vorrebbero crudele, quando se ne trovano anche tra i vinti! Quanti sarebbero quelli che, non volendo che tu perdonassi ad alcuno, frapporrebbero ostacoli alla tua clemenza, se quelli stessi, cui tu hai perdonato, non vogliono che tu sia misericordioso verso gli altri!

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