Atreyu
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Testo latino e traduzione versione da Cicerone, Pro Ligario, 14.

Versione originale in latino


Si, cum hoc domi faceremus, quod et fecimus et, ut spero, non frustra fecimus, tu repente irruisses, et clamare coepisses: "C. Caesar, cave ignoscas, cave te fratrum pro fratris salute obsecrantium misereat!" nonne omnem humanitatem exuisses? Quanto hoc durius, quod non domi petimus id a te in foro oppugnari et in tali miseria multorum perfugium misericordiae tollere!

Traduzione all'italiano


Se, quando facevamo questo a casa [di Cesare] - cosa che abbiamo fatto e, a quanto spero, abbiamo fatto non invano - tu avessi fatto improvvisamente irruzione e avessi cominciato a gridare "Gaio Cesare, non perdonare, non aver pietà di fratelli che ti scongiurano per la salvezza del fratello", non avresti compiuto un gesto disumano? Eppure, crudeltà quanto maggiore di quella è questo tuo opporti nel foro alla nostra richiesta fatta in casa, e questo volere che, mentre molti si trovano in tale condizione miserevole, venga eliminato il rifugio della misericordia!

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