Atreyu
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Testo latino e traduzione versione da Cicerone, Pro Caelio, 79.

Versione originale in latino


Quod cum huius vobis adulescentiam proposueritis, constituitote ante oculos etiam huius miseri senectutem, qui hoc unico filio nititur, in huius spe requiescit, huius unius casum pertimescit; quem vos supplicem vestrae misericordiae, servum potestatis, abiectum non tam ad pedes quam ad mores sensusque vestros, vel recordatione parentum vestrorum vel liberorum iucunditate sustentate, ut in alterius dolore vel pietati vel indulgentiae vestrae serviatis.
Nolite, iudices, aut hunc iam natura ipsa occidentem velle maturius exstingui vulnere vestro quam suo fato, aut hunc nunc primum florescentem firmata iam stirpe virtutis tamquam turbine aliquo aut subita tempestate pervertere.

Traduzione all'italiano


Guardate alla sua giovinezza; ma abbiate a un tempo presente dinanzi a voi la tarda età di questo infelice, che non ha altro aiuto che quel solo figlio, altra speranza che in lui, che questo solo paventa, di perderlo; questo infelice, che supplice dinanzi alla vostra umanità, umile dinanzi alla vostra autorità, prostrato più che ai vostri piedi dinanzi all'animo e ai sensi vostri, voi solleverete, nel ricordo dei vostri genitori, nel sorriso dei vostri figlioli, esaltando, nel dolore altrui, la vostra pietà e la vostra bontà. Non vogliate, o giudici, affrettare, ancor più con la ferita vostra che per la legge del tempo, la fine di quest'uomo ormai presso al tramonto, né schiantare quella giovane vita, ormai radicata nella virtù, al suo primo fiore, come per un turbine o una bufera improvvisa.

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