Atreyu
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Testo latino e traduzione della versione da Cicerone, Epistulae ad Atticum, 15, 4a

Versione originale in latino


CICERO ATTICO SAL.

quam vellem Bruto studium tuum navare potuisses! ego igitur ad eum litteras. ad Dolabellam Tironem misi cum mandatis et litteris. eum ad te vocabis et si quid habebis quod placeat scribes. ecce autem de traverso L. Caesar ut veniam ad se rogat in nemus aut scribam quo se venire velim; Bruto enim placere se a me conveniri. O rem odiosam et inexplicabilem! puto me ergo iturum et inde Romam, nisi quid mutaro. summatim adhuc ad te; nihildum enim a Balbo. tuas igitur exspecto nec actorum solum sed etiam futurorum.

Traduzione all'italiano


CICERONE AD ATTICO

Come mi piacerebbe se avessi potuto tradurre in atto la tua simpatia per Bruto! Dunque io scrivo a lui. Ho
mandato Tirone da Dolabella con un incarico specifico e una lettera. Lo farai poi venire da te e se avrai
qualcosa che ti vada a genio, scrivimene. Ma ecco che inopinatamente Lu cio Cesare mi invita ad andare da lui
a Nemi o di fargli sapere con due righe dove desideri che venga invece lui: e che Bruto è d'accordo che noi
due ci incontriamo... Che razza di odioso pasticcio! Perciò credo che andrò e poi di lì direttamente a Roma,
salvo ripensamenti. Per adesso a te ancora una lettera sommaria, giacché finora niente da parte di Balbo.
Dunque aspetto una tua, non solo di resoconto, ma anche di previsioni per il futuro.

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