Versione originale in latino
Est igitur sic apud illum in nono, ut opinor, annali:
additur orator Cornelius suaviloquenti
ore Cethegus Marcus Tuditano conlega
Marci filius—
et oratorem appellat et suaviloquentiam tribuit, quae nunc quidem non tam est in plerisque: latrant enim iam quidam oratores, non loquuntur; sed est ea laus eloquentiae certe maxuma:
is dictust ollis popularibus olim,
qui tum vivebant homines atque aevum agitabant,
flos delibatus populi—
Traduzione all'italiano
Si legge dunque in Ennio, mi pare nel nono libro degli Annali: Si aggiunge a Tuditano come collega, oratore dalla bocca di soave loquela, Marco Cornelio Cetego figlio di Marco. Lo chiama oratore, e gli attribuisce soavità di loquela, qualità che oggi in verità non è tanto comune (certi oratori difatti abbaiano, non parlano). Ma ecco la maggior lode che si possa fare dell'eloquenza: Egli venne chiamato dai suoi compatrioti di allora, che a quel tempo vivevano e trascorrevano i giorni, squisito fiore del popolo...