Atreyu
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Testo latino e traduzione versione da Cicerone, Brutus, 5.

Versione originale in latino


Nam si id dolemus, quod eo iam frui nobis non licet, nostrum est id malum; quod modice feramus, ne id non ad amicitiam sed ad domesticam utilitatem referre videamur: sin tamquam illi ipsi acerbitatis aliquid acciderit angimur, summam eius felicitatem non satis grato animo interpretamur.

Traduzione all'italiano


5 Infatti, se ci addoloriamo perché non possiamo ormai più godere della sua presenza, nostra è questa pena: sopportiamola con moderazione, per non sembrare riferirla non all'amicizia nei suoi confronti, ma al nostro particolare interesse; se invece ci crucciamo come se gli fosse accaduto qualcosa di crudele, non sappiamo riconoscere con sufficiente gratitudine la sua immensa fortuna.

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