Versione originale in latino
“Sed sic, Scipio, ut avus hic tuus, ut ego qui te genui, iustitiam cole et pietatem, quae cum magna in parentibus et propinquis, tum in patria maxima est; ea vita via est in caelum et in hunc coetum eorum qui iam vixerunt et, corpore laxati, illum incolunt locum, quem vides - erat autem is splendidissimo candore inter flammas circus elucens-, quem vos, ut a Graiis accepistis, orbem
lacteum nuncupatis”. Ex quo omnia mihi contemplanti praeclara cetera et mirabilia videbantur. Erant autem eae stellae, quas numquam ex hoc loco vidimus, et eae magnitudines omnium quas esse numquam suspicati sumus, ex quibus erat ea minima quae ultima a caelo, citima terris luce lucebat aliena. Stellarum autem globi terrae magnitudinem facile vincebant.
Iam vero ipsa terra ita mihi parva visa est, ut me imperii nostri, quo quasi punctum eius attingimus, paeniteret.
Traduzione all'italiano
Ma, Scipione, come questo tuo nonno e come me che ti ho generato, così (anche tu) coltiva la giustizia e la pietà, che non solo è grande verso i genitori e i parenti, ma è massima verso la patria; una tale vita è la via verso il cielo e a questa comunità di coloro già vissuto che, liberati dal corpo, abitano quel luogo che vedi –si trattava, appunto, di spazio circolare risplendente tra le fiamme, dal candor abbagliante-, che voi come avete appreso dai Greci denominate Via Lattea”. Da qui, a me che contemplavo l’Universo, tutto pareva magnifico e meraviglioso.
C’erano tra l’altro stelle che non vediamo mai dalle nostre regioni terrene, e le grandezze di tutte quelle stelle erano tali quale mai avessimo sospettato che fossero, tra queste la più piccola era quella, ultima dalla parte del cielo ma la più vicino alla Terra, risplendeva di luce non propria. Inoltre i globi delle stelle superavano di gran lunga la grandezza della terra. Anzi, in verità, la stessa Terra mi sembrò così piccola che mi sentivo umiliato del nostro dominio, col il quale quasi a malapena ne tocchiamo solo un punto.