Versione originale in latino
Quis non inter reliqua, quibus singularis moderatio Ti. Caesaris elucet atque eminet, hoc quoque miretur, quod, cum sine ulla dubitatione septem triumphos meruerit, tribus contentus fuit. Quis enim dubitare potest, quin ex Armenia recepta et ex rege praeposito ei, cuius capiti insigne regium sua manu imposuerat, ordinatisque rebus Orientis ovans triumphare debuerit, et Vindelicorum Raetorumque victor curru urbem ingredi? Fractis deinde post adoptionem continua triennii militia Germaniae viribus idem illi honor et deferendus et recipiendus fuerit? Et post cladem sub Varo acceptam, expectato ocius prosperrimo rerum eventu eadem excisa Germania triumphus summi ducis adornari debuerit? Sed in hoc viro nescias utrum magis mireris quod laborum periculorumque semper excessit modum an quod honorum temperavit.
Traduzione all'italiano
Chi tra gli altri fatti per cui eccelle in maniera splendida la rarissima moderazione di Tiberio Cesare non dovrebbe ammirare anche il fatto che, pur avendo meritato senza alcun dubbio sette trionfi, si contentò di tre? Infatti chi può dubitare che, una volta riconquistata l’Armenia e messovi a capo un re sulla cui testa lui stesso di sua mano aveva posto il simbolo della sovranità, e, una volta riorganizzata la situazione d’Oriente, non gli sarebbe stata dovuta l’ovazione trionfale e l’ingresso in città sul cocchio in qualità di vincitore dei Vindelici e dei Teti? Poi, in seguito alla adozione, una volta annientate le forze militari della Germania con una spedizione che durò ininterrottamente tre anni, (chi può mettere in dubbio) che gli si sarebbe dovuto proporre e che egli avrebbe dovuto accettare lo stesso onore? E dopo la sconfitta subita con Varo, per il successo straordinario raggiunto molto più presto di quanto ci si aspettasse (chi non può dubitare) che il trionfo di lui grandissimo condottiero non avrebbe dovuto fregiarsi delle spoglie di quella stessa terra di Germania? Ma in questo grande non sapresti se ammirare di più il fatto che abbia superato ogni limite nell’affrontare fatiche e pericoli oppure il fatto che si sia imposto dei limiti equilibrati nel celebrare i suoi onori.