Versione originale in latino
Namque circumiectas civitates procurator Valerius Paulinus, strenuus militiae et Vespasiano ante fortunam amicus, in verba eius adegerat; concitisque omnibus, qui exauctorati a Vitellio bellum sponte sumebant, Foroiuliensem coloniam, claustra maris, praesidio tuebatur, eo gravior auctor, quod Paulino patria Forum Iulii et honos apud praetorianos, quorum quondam tribunus fuerat, ipsique pagani favore municipali et futurae potentiae spe iuvare partis adnitebantur. Quae ut paratu firma et aucta rumore apud varios Vitellianorum animos increbruere, Fabius Valens cum quattuor speculatoribus et tribus amicis, totidem centurionibus, ad navis regreditur; Maturo ceterisque remanere et in verba Vespasiani adigi volentibus fuit. Ceterum ut mare tutius Valenti quam litora aut urbes, ita futuri ambiguus et magis quid vitaret quam cui fideret certus, adversa tempestate Stoechadas Massiliensium insulas adfertur. Ibi eum missae a Paulino Liburnicae oppressere.
Traduzione all'italiano
Infatti il procuratore della Gallia Narbonense Valerio Paolino, valoroso soldato e amico di Vespasiano, fin da prima che a questi arridesse la fortuna, aveva fatto giurare per lui le popolazioni circostanti; e chiamati a raccolta quanti, congedati da Vitellio, intendevano riprendere le armi, aveva costituito una guarnigione nella colonia di Foro Giulio, in posizione chiave, per controllare il mare: iniziativa autorevole la sua, perché era nativo di Foro Giulio e godeva di prestigio presso i pretoriani, di cui era stato in precedenza tribuno, e perché la popolazione, per simpatia verso un loro concittadino e sperando nel suo potere futuro, si mostrava attiva nel sostenere i Flaviani. Quando questi preparativi, realmente consistenti e ingigantiti dalle voci correnti, frastornarono gli animi già incerti dei Vitelliani, Fabio Valente con quattro guardie del corpo, tre amici e altrettanti centurioni, torna a imbarcarsi. Maturo e gli altri presero la decisione di rimanere e prestare giuramento per Vespasiano. Quanto a Valente, il mare gli offriva più sicurezza delle coste o delle città; ma d’altra parte, incerto sul futuro e sicuro più dei luoghi da evitare che non di chi fidarsi, fu spinto da un fortunale alle Stecadi, isole vicine a Marsiglia: Paolino mandò delle liburniche e qui venne catturato.