Versione originale in latino
Eodem anno gravibus senatus decretis libido feminarum coercita cautumque ne quaestum corpore faceret cui avus aut pater aut maritus eques Romanus fuisset. Nam Vistilia praetoria familia genita licentiam stupri apud aedilis vulgaverat, more inter veteres recepto, qui satis poenarum adversum impudicas in ipsa professione flagitii credebant. Exactum et a Titidio Labeone Vistiliae marito cur in uxore delicti manifesta ultionem legis omisisset. Atque illo praetendente sexaginta dies ad consultandum datos necdum praeterisse, satis visum de Vistilia statuere; eaque in insulam Seriphon abdita est. Actum et de sacris Aegyptiis Iudaicisque pellendis factumque patrum consultum ut quattuor milia libertini generis ea superstitione infecta quis idonea aetas in insulam Sardiniam veherentur, coercendis illic latrociniis et, si ob gravitatem caeli interissent, vile damnum; ceteri cederent Italia nisi certam ante diem profanos ritus exuissent.
Traduzione all'italiano
In quello stesso anno il senato represse, con severi provvedimenti, la dissolutezza delle donne e sancì il divieto, per chiunque di loro avesse avuto come avo o padre o marito un cavaliere romano, di prostituirsi. Infatti Vistilia, donna di famiglia pretoria, aveva resa pubblica, davanti agli edili, la sua pratica del meretricio, e ciò secondo un uso valido per gli antichi, che ritenevano sufficiente castigo per le donne impudiche l'ammissione della loro vergogna. Si indagò anche sul perché Titidio Labeone, marito di Vistilia, avesse rinunciato alla punizione voluta dalla legge contro la moglie rea confessa. Ma quello si giustificò col fatto che non erano ancora passati i sessanta giorni per decidere se presentare l'accusa, e allora il senato si limitò a pronunciarsi su Vistilia, che fu relegata nell'isola di Serifo. Ci si occupò anche di bandire i culti egizi e giudaici e si deliberò che quattromila liberti, guastati da quelle superstizioni e in età idonea, fossero trasferiti nell'isola di Sardegna a combattervi il brigantaggio; se poi fossero morti per l'insalubrità del clima, sarebbe stato poco danno. Gli altri, se non avessero abiurato ai loro riti empi entro un termine fissato, dovevano lasciare l'Italia.