Versione originale in latino
Interea Germanico per Gallias, ut diximus, census accipienti excessisse Augustum adfertur. Neptem eius Agrippinam in matrimonio pluresque ex ea liberos habebat, ipse Druso fratre Tiberii genitus, Augustae nepos, set anxius occultis in se patrui aviaeque odiis quorum causae acriores quia iniquae. Quippe Drusi magna apud populum Romanum memoria, credebaturque, si rerum potitus foret, libertatem redditurus; unde in Germanicum favor et spes eadem. Nam iuveni civile ingenium, mira comitas et diversa ab Tiberii sermone vultu, adrogantibus et obscuris. Accedebant muliebres offensiones novercalibus Liviae in Agrippinam stimulis, atque ipsa Agrippina paulo commotior, nisi quod castitate et mariti amore quamvis indomitum animum in bonum vertebat.
Traduzione all'italiano
Intanto a Germanico, impegnato, come già si è detto, nelle Gallie per il censimento tributario, viene portata la notizia della morte di Augusto. Germanico ne aveva sposato la nipote Agrippina, e aveva, da lei, più figli; e benché figlio di Druso, fratello di Tiberio, e nipote di Augusta, viveva nell'inquietudine, percependo l'odio nascosto, contro la sua persona, dello zio e della nonna, odio tanto più aspro quanto più le cause erano ingiuste. Perché grande campeggiava nel popolo romano il ricordo di Druso, e si pensava che, se fosse potuto andare al potere, avrebbe restituito la libertà: da qui la stessa popolarità goduta da Germanico e la stessa speranza in lui riposta. Il giovane infatti aveva un innato rispetto degli altri e un'affabilità stupefacente, in contrasto con il tono e il volto di Tiberio, altezzosi e impenetrabili. Si aggiungevano i contrasti di donne, per l'astiosità di matrigna espressa da Livia contro Agrippina e per essere quest'ultima troppo pronta ad accendersi: Agrippina sapeva peraltro indirizzare al bene le sue fiere intemperanze, grazie alla sua onestà di donna e all'amore verso il marito.