Versione originale in latino
Postquam castra attigit, ut se acrem ac severum ducem ostenderet, legatos, qui auxilia serius ex diversis locis adduxerant, cum ignominia dimisit; at in exercitu recensendo plerisque centurionum maturis iam et nonnullis ante paucissimos quam consummaturi essent dies, primos pilos ademit, causatus senium cuiusque et imbecillitatem; ceterorum increpita cupiditate commoda emeritae militiae ad [senum] milium summam recidit. Nihil autem amplius quam Adminio Cynobellini Britannorum regis filio, qui pulsus a patre cum exigua manu transfugerat, in deditionem recepto, quasi universa tradita insula, magnificas Romam litteras misit, monitis speculatoribus, ut vehiculo ad forum usque et curiam pertenderent nec nisi in aede Martis ac frequente senatu consulibus traderent.
Traduzione all'italiano
Dopo il suo arrivo al campo, per darsi le arie di capo vigile e rigoroso, congedò, degradandoli, alcuni luogotenenti che avevano condotto in ritardo gli ausiliari dai differenti paesi; poi, passando in rivista l'esercito, eliminò, con il pretesto della vecchiaia e della debolezza, la maggior parte dei centurioni primipili, ufficiali già maturi, alcuni dei quali avevano ancora soltanto pochi giorni di servizio da compiere. Quanto agli altri, accusandoli di avidità, ridusse a seicentomila sesterzi il loro premio di collocamento a riposo. Poi tutta la sua impresa si ridusse a ricevere la sottomissione di Adminio, il figlio di Cinobellino, re dei Britanni, che, scacciato dal padre, si era rifugiato presso di lui con un'esile scorta, tuttavia scrisse a Roma una lettera pomposa come se avesse conquistato tutta quanta l'isola e raccomandò ai suoi corrieri di non scendere dalla vettura se non quando fossero giunti nel foro e davanti alla curia, e di consegnare il messaggio ai consoli soltanto nel tempio di Marte, alla presenza dei senatori riuniti in gran numero.